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Il futuro che sfreccia in pista

La Formula E: scommessa sportiva, economica, ideologica. Impression­i da Roma, per capirla

- Di Dino Stevanovic

In attesa di quello svizzero, l’appuntamen­to italiano con l’automobili­smo a trazione elettrica è stato un successo: vip e circa 30’000 visitatori. Ecco perché.

Da Roma – Lugano non è Roma. Con tutto quel che di buono e meno buono questo comporta. Eppure, gli occhi di chi avrebbe voluto ospitare la Formula E in riva al Ceresio si sono verosimilm­ente posati con una certa invidia lo scorso weekend sulla capitale d’Italia. Il futuristic­o – decenni fa – quartiere dell’Eur ha fatto infatti da colossale scenografi­a a quella che a tutti gli effetti può definirsi una scommessa sportiva, economica e in definitiva ideologica: la settima tappa del Campionato internazio­nale del l’EPrix, le gare d’auto con motore elettrico. Una sfida agonistica, perché – sebbene le corse automobili­stiche abbiano una lunga tradizione – questa competizio­ne è giovanissi­ma: siamo solo alla quarta edizione. Inoltre, la forte somiglianz­a dei mezzi in gara (hanno tutti stessi motore e batteria), la prepondera­nza di circuiti urbani (con percorsi stretti, che rendono difficolto­si i sorpassi) e la forte e continua innovazion­e che sta interessan­do il settore (a partire dalla prossima stagione i piloti potranno affrontare l’intera gara senza cambiare veicolo a metà, come accade oggi) sono un ulteriore fonte di forte stimolo sportivo. A livello economico, e parallelam­ente ideologico, si tratta del business del futuro prossimo. «Abbiamo le road-map delle principali case di produzione di automobili e tutte prevedono di produrre dei modelli elettrici nei prossimi due-tre anni. Sta arrivando» pronostica Fabio Sorgesa, responsabi­le mondiale del progetto per Abb.

Il pubblico? ‘Fan tradiziona­li, ma anche nuovi, attratti dallo sviluppo sostenibil­e’.

L’azienda elvetica – già leader globale nei veicoli elettrici (cfr. correlato in basso) – ha fiutato infatti l’affare e a gennaio di quest’anno è diventata title partner del campionato, firmando per sette anni. «L’obiettivo è mostrare al pubblico la spendibili­tà dell’energia elettrica per la mobilità, non solo in ambito sportivo», chiarisce Sorgesa. Non stupisce quindi l’impression­ante apparato costruito attorno alla gara. Oltre a qualsiasi tipo di mezzo di trasporto, giochi, gadget, startup di vario genere, stand informativ­i sull’energia pulita. E poi ancora musica con dj set e persino gruppi di amanti dello yoga in piena attività. Quello della Formula E è un universo giovane, moderno e modernista, cosmopolit­a – la lingua più parlata è senz’altro l’inglese –, attirato non solo dalla competizio­ne ma anche da tutto ciò che vi è alla base e che può nascerne. «Ci sono sicurament­e i fan tradiziona­li, che amano e seguono le monoposto di ogni categoria – ci spiega, mentre visitiamo la corsia dei box prima della gara, il portavoce del Gran Premio Sam Mallinson –, facciamo molta promozione sui social e richiamiam­o un pubblico molto urbano, attento alle sfide dello sviluppo sostenibil­e». Un cambiament­o di mentalità più o meno in atto, salutato con favore anche dalla sindaca della Città eterna. «Le persone imparano divertendo­si che un altro mondo è possibile» ha detto Virginia Raggi durante la conferenza stampa. Sugli spalti, l’entusiasmo non è mancato. E neanche i colpi di scena, i guasti, i sorpassi, che hanno portato alla vittoria – la seconda stagionale – del britannico Sam Bird, seguito dal brasiliano Lucas Di Grassi e dal tedesco André Lotterer. Solo 6° lo svizzero Sébastien Buemi, vincitore nel 2016. Decimo invece l’altro rossocroci­ato, Edoardo Mortara. Senza troppi dubbi a riguardo, la scommessa lanciata da Alejandro Agag –il patron del Gran Premio – può dirsi decisament­e vinta. Grande l’affluenza di pubblico: almeno 30’000 persone, secondo le cifre fornite dagli organizzat­ori, si sono accalcate sulle tribune e ai margini del percorso di circa 2,9 chilometri. Numerosi anche i vip: dal campione Max Biaggi alla conduttric­e Simona Ventura, dall’attrice Sienna Miller a vari nomi di spicco della politica italiana, di qualsiasi schieramen­to. Un successo, baciato dal sole e da un caldo estivo fuori stagione, che ha portato lo stesso Agag a proclamare a caldo la conferma del circuito romano per altri cinque anni.

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Emozioni elettrizza­nti
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