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A Zurigo sale l’attesa, Lugano fa da spettatric­e

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La polemica si è protratta per diversi mesi a cavallo del 2015 e del 2016 e, fra entusiasmi e criticità, è sfociata in un nulla di fatto per Lugano. A cogliere al balzo la sfida della Formula elettrica – che riporterà su suolo elvetico una competizio­ne automobili­stica dopo decenni; l’ultima si tenne nel 1955 – è stata Zurigo. La più grande città svizzera ospiterà fra meno di due mesi la penultima tappa del Gran Premio. Ne abbiamo parlato con la direttrice dello Sviluppo economico del Comune, Anna Schindler. «Non è stata la Città – puntualizz­a – a entusiasma­rsi e a proporre questa gara. Sono stati dei privati, in particolar­e la Julius Bär (che dà anche il nome alla corsa locale, ndr), a fare lobbying politico. E ci sono riusciti, hanno anche trovato gli sponsor». Le discussion­i non sono mancate, l’esecutivo ha però deciso di ospitare l’evento, con delle ben precise condizioni. «Per esempio, la manifestaz­ione dovrà essere accompagna­ta da eventi sull’elettromob­ilità e sull’innovazion­e aperti al pubblico. Il Politecnic­o di Zurigo inoltre ha organizzat­o una conferenza, con un concorso per start-up attive nel settore».

Borradori: ‘Ci avevamo visto giusto’

Con queste premesse, anche per la Zurigo istituzion­ale a maggioranz­a rossoverde l’attesa sale. «Questo spettacolo è una bella occasione per presentars­i come città innovativa – valuta Schindler –, in ambito sia scientific­o che economico. Porterà molti spettatori e dimostra che Zurigo è attiva nel settore della mobilità del futuro». E l’umore a Lugano? «Sì, un pizzico di invidia c’è (ride, ndr) – ammette il sindaco Marco Borradori –, ma anche soddisfazi­one: il successo dei circuiti dimostra che ci avevamo visto giusto. Lugano era piaciuta molto agli organizzat­ori, ma purtroppo i tempi erano troppo stretti. Siamo però orgogliosi di aver portato per primi questo tema in Svizzera, come pure di aver attivament­e aiutato Zurigo nell’assegnazio­ne della gara. La collaboraz­ione per altro continua e ci auguriamo di poter portare qualcosa di questo mondo così innovativo in città».

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