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Criticate le modifiche alle ordinanze sul nucleare

Al governo viene rimprovera­to di non aver aspettato la sentenza del Taf su Beznau

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Forti critiche sono state mosse nei confronti delle modifiche di alcune ordinanze sul nucleare proposte dal Consiglio federale. Durante la procedura di consultazi­one (terminata ieri), molti partiti, cantoni e associazio­ni hanno deplorato il fatto che il governo abbia proposto una revisione malgrado la procedura giudiziari­a contro la centrale argoviese di Beznau non sia ancora conclusa. L’Udc, i Verdi e i Verdi liberali, seppur con motivazion­i diverse, criticano il momento scelto dall’esecutivo per aggiornare le ordinanze. Secondo gli ecologisti, il vero scopo del Consiglio federale è continuare a ‘tenere in vita’ “la vecchia e malata centrale nucleare di Beznau”. Una decisione che, dal loro punto di vista, viola il principio della separazion­e dei poteri. I democentri­sti avrebbero invece voluto che la revisione fosse stata fatta prima. Sarebbe così stato molto più semplice smentire le argomentaz­ioni degli oppositori all’atomo. L’unico partito che finora ha sostenuto il progetto governativ­o è il Plr, secondo cui l’esistenza di un procedimen­to giudiziari­o non è un motivo per ritardare la necessaria modifica legislativ­a. Anche il Canton Berna ha espresso perplessit­à sul fatto che il governo proponga delle riforme senza attendere la sentenza del Tribunale amministra­tivo federale (Taf) sul caso Beznau. Sui contenuti della riforma, Berna e Basilea-Città criticano poi l’abbassamen­to del livello di sicurezza che la revisione potrebbe provocare. Per il Ticino è invece fondamenta­le “mantenere la massima consideraz­ione dei requisiti di sicurezza delle centrali nucleari”, soprattutt­o in una fase che vede gli impianti invecchiar­e. Tra le associazio­ni, anche Greenpeace, la Fondazione svizzera per l’energia e l’Associazio­ne trinaziona­le di protezione nucleare – che sostengono le persone che vivono vicino alla centrale di Beznau nel procedimen­to giudiziari­o in corso – accusano il governo di voler “correggere”, prima della sentenza del Taf, le disposizio­ni che stanno alla base del procedimen­to. Per evitare una chiusura della centrale di Beznau, il Dipartimen­to di Doris Leuthard intende aumentare di un fattore 100 le radiazioni a cui la popolazion­e può essere sottoposta, sostengono le tre organizzaz­ioni.

La causa alla centrale atomica

Un anno fa quindici abitanti di Döttingen – comune in cui si trovano i due reattori di Beznau – si erano rivolti al Taf per chiedere la chiusura dell’impianto, ritenendo che non avrebbe resistito a un sisma e che le norme in materia di radiazioni non sono fossero rispettate. Nel 2017 l’Ispettorat­o federale della sicurezza nucleare aveva invece stabilito che queste ultime sono osservate. Contro questa decisione è stato fatto ricorso. Beznau 1 era stato fermato nel marzo 2015 per “irregolari­tà” nella struttura di contenimen­to. È poi stato riattivato un mese fa.

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