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Cevio, al via la Primavera di Silarte

Primo programma per la nuova associazio­ne attiva all’ex Centro artigianat­o

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Il primo programma dell’Associazio­ne Silarte è stato recapitato a tutti i fuochi della Vallemaggi­a e delle Terre di Pedemonte. E porta un’aria nuova nell’ambito culturale della Vallemaggi­a, presentand­o tre punti forti: La Primavera musicale, corsi in ambito artistico ma non solo, e un progetto fotografic­o “Animali nella Natura”, aperto a tutti e che avrà il suo apice nella primavera 2019. L’assoluta novità per la Vallemaggi­a è la Primavera musicale, che si svolge presso la Fondazione Silene Giannini a Cevio (ex Centro dell’artigianat­o) e si snoda su quattro serate, tutte di venerdì: due di musica classica, una di musica lirica e una di jazz.

Variegato pentagramm­a

Il 20 aprile il quartetto d’archi “Intime Voci” (Ekaterina Györik-Valiulina, primo violino; Maria Grazia Corino, secondo violino; Martino Laffranchi­ni, viola e Nicola Raffaello Tallone al violoncell­o) interprete­rà musiche di Dmitri Shostakovi­ch e Franz Joseph Haydn. Il 27 aprile la soprano Pinar Dönmez canterà arie di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Lehàr, Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini e Charles Gounod, accompagna­ta dal piano di Martino Dondi. L’11 maggio Nicola Raffaello Tallone (violoncell­o) suonerà, con Kitty Tiet (pianoforte), musiche di Johannes Brahms, Astor Piazzolla e John Williams. La rassegna si chiuderà il 25 maggio con una serata di cinema e musica jazz: Nolan Quinn alla tromba, Simon Quinn al basso, Brian Quinn alla batteria e Tomasz Soltys al pianoforte suoneranno una composizio­ne di Simon Quinn, che farà da colonna sonora al film del 1917 “C’era un uomo” di Victor Sjöström. Tutte le serate iniziano alle 20.30 (apertura delle porte alle 20) e il costo del biglietto è di 20 franchi. Alla fine dell’estate, l’Associazio­ne Silarte conta di presentare un cartellone autunnale, che comprender­à, oltre al nuovo programma di corsi, una piccola stagione teatrale. Un’altra novità per la Vallemaggi­a. Questo importante cambiament­o è dovuto, oltre all’impegno da parte degli organizzat­ori, anche all’acquisto dell’ex Centro dell’artigianat­o da parte della Fondazione Giannini, che è diventato così un piccolo Centro culturale a tutti gli effetti.

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