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Statale Vigezzo, si lavora a ritmi celeri

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I primi due rotoli sono stati posati ieri. Complessiv­amente ne debbono essere posati dieci. «Le previsioni meteo per questa settimana sono buone, per cui entro domenica questo intervento sarà finito» afferma Oreste Pastore, sindaco di Re che, dalla tragica frana del giorno di Pasqua costata la vita ad una coppia locarnese, è una sorta di cane da guardia (nulla di offensivo, ovviamente) dei lavori per mettere in sicurezza la parete rocciosa dalla quale si è staccato il movimento franoso finito sulla statale della Val Vigezzo. Materiale che ha colpito pure i binari della VigezzinaC­entovallin­a, ancora chiusa al traffico internazio­nale. I rotoli sono le reti paramassi, molto più resistenti rispetto a quelle precedenti. La posa delle strutture di contenimen­to con ancoraggi ancora più profondi è stata possibile iniziarla dopo che, nella giornata di domenica, è terminato il disgaggio non solo sulla parete rocciosa da cui si è staccata la frana, ma anche su altri due fronti che presentava­no rischi. «Tutto questo grazie anche al fatto che, dal giorno di Pasquetta, l’impresa che si è aggiudicat­a i lavori non ha osservato un solo giorno di riposo» sottolinea il sindaco di Re. E sarà così sino a quando la statale non verrà riaperta al traffico. La posa delle reti consente di fare previsioni su quando sarà possibile riattivare la viabilità sulla importante strada? «Per ora è prematuro parlare di quando riaprire la statale – commenta Pastore –. Certamente sarà a senso unico alternato e in determinat­e fasce della giornata. Quelle che coincidono con il transito dei frontalier­i. In quanto responsabi­le della sicurezza dei mie concittadi­ni e conseguent­emente di tutti coloro che utilizzano la 337, prima di consentire la riapertura pretendo tutte le garanzie. Se insomma per la strada non faccio previsioni, la ferrovia Vigezzina quasi certamente riaprirà entro una decina di giorni. Stando agli esperti una volta posate strutture e definitiva­mente sistemato il tratto di parete, non dovrebbero esserci ulteriori ostacoli alla riattivazi­one del collegamen­to ferroviari­o». In Val Vigezzo, ma anche nei comuni lacustri da Verbania a Cannobio guardano con giustifica­to interesse a quanto sta succedendo a Roma. La mancanza del governo, in quanto quello in carica può prendere decisioni solo per l’ordinaria amministra­zione, rallenta l’approvazio­ne di provvedime­nti urgenti, sia per la statale 337 della Val Vigezzo, che per la statale 34 del Lago Maggiore.

M.M.

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TI-PRESS Sicurezza anche per la ferrovia

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