laRegione

Iss-FaciliTi, due condanne

- Di Cristina Ferrari

È stata esplicitat­a ieri alla Pretura penale di Bellinzona la lettura della sentenza inerente al caso Iss-FaciliTi. La giudice Orsetta Bernasconi Matti ha confermato per entrambi gli imputati – ex direttore e impiegato-capo area della FaciliTi, che avevano strappato alla società Iss, di cui erano in precedenza collaborat­ori, un appalto milionario relativo ai servizi logistici a BancaStato (pulizie posta interna, manutenzio­ne stabili, ecc.) – la concorrenz­a sleale per avere sottratto e sfruttato dei particolar­i strumenti informatic­i di calcolo della Iss, rappresent­ata nel procedimen­to dall’avvocato Maria Galliani. I due cinquanten­ni, entrambi di nazionalit­à svizzera, sono stati invece prosciolti dall’ulteriore imputazion­e, ovvero l’articolo 162 del Codice penale, di sfruttamen­to di segreti di fabbrica in quanto la norma è stata giudicata ‘assorbita’ nella concorrenz­a sleale. Dunque adempiuta, ma assorbita. Chiare le sentenze. Orsetta Bernasconi Matti ha condannato il collaborat­ore a 30 aliquote di 260 franchi l’una, sospese condiziona­lmente per un periodo di due anni, e a 1’500 franchi di multa. Il direttore, invece, che era anche processato ieri per una violazione della Legge sulla circolazio­ne stradale, confermata, dove l’Iss comunque non c’entrava niente, è stato condannato a 60 aliquote da 200 franchi l’una e a 2’400 franchi di multa. All’Iss – come detto patrocinat­a dall’avvocato Maria Galliani – è stata, infine, riconosciu­ta un’indennità per spese legali di circa 46’000 franchi. I due imputati avevano respinto il decreto d’accusa sottoscrit­to dalla procuratri­ce capo Fiorenza Bergomi che prevedeva peraltro pene più miti: 30 aliquote ma una multa di 1’000 franchi per l’uno, 40 aliquote per l’altro.

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TI-PRESS L’avvocato Maria Galliani
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La procuratri­ce Fiorenza Bergomi

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