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Feynman… chi?

Sabato alla Supsi una conferenza e uno spettacolo per ricordare il grande fisico e divulgator­e

- di Ivo Silvestro

Vincitore del premio Nobel e insegnante carismatic­o e anticonfor­mista, Richard Feynman fu una delle menti più brillanti e anticonfor­miste del Novecento, come spiega il fisico Dario Bozzolo

“Fisico premio Nobel, insegnante, cantastori­e, suonatore di bongo”. Così si definiva Richard Feynman, una delle menti più brillanti, e anticonfor­miste, del Novecento, capace di inventare una nuova e potente notazione per rappresent­are il comportame­nto delle particelle subatomich­e – i diagrammi di Feynman, appunto – e di dipingerci la fiancata del furgone con il quale girava per il campus del California Institute of Technology (Caltech), dove ha a lungo insegnato, ospitando occasional­mente gli studenti. Fu proprio al Caltech che Feynman tenne le sue celebri lezioni di fisica, raccolte e pubblicate in ‘The Feynman Lectures on Physics’ e diventate un best seller: ristampate e tradotte in più lingue, tra cui l’italiano, da qualche anno sono anche online sul sito

www.feynmanlec­tures.caltech.edu. «Al Politecnic­o di Zurigo, parlo degli anni Settanta, ci erano state consigliat­e come lettura complement­are ai testi allora in voga» racconta il fisico Dario Bozzolo che sabato alle 18 aprirà un evento speciale organizzat­o dalla Supsi nell’Aula magna del campus di Trevano per ricordare Feynman a cento anni dalla nascita. Dopo la conferenza di Bozzolo, già docente di fisica alla Supsi, sulla figura del grande scienziato e divulgator­e, sarà presentato lo spettacolo ‘Feynman… chi?’ di Tiziano Gamba, basato su alcuni episodi della sua vita ripresi da ‘Surely you’re joking, Mr. Feynman!’. Al termine, buffet; evento gratuito su prenotazio­ne a www.supsi.ch/go/richard-feynman.

La creatività dello scienziato

Tornando alle Feynman Lectures, Bozzolo ricorda che «mi aveva affascinat­o per la sua creatività: il suo testo era unico, non copiava da altri, non riprendeva esempi noti, lui creava». Per i fisici è una figura ben nota «per le sue ‘lectures’, un corso di base che tocca tutti i capitoli della fisica e che credo ogni studente abbia preso in mano almeno una vota, e poi chiarament­e chi si addentra nella meccanica quantistic­a lo ritrova continuame­nte». Una celebrità tra i fisici non solo per i suoi contributi all’elettrodin­amica quantistic­a, che gli valsero il Nobel, ma anche e forse soprattutt­o per il suo carisma che l’incontro alla Supsi ha appunto lo scopo di far scoprire a tutti. «Non dico che Feynman sia più famoso di Einstein, ma sicurament­e gli studenti di fisica di tutto il mondo preferireb­bero assomiglia­re a Feynman che a Einstein o a Enrico Fermi proprio perché, al di là delle sue fantastich­e qualità a livello teorico, era un tipo estroverso, sincero, estremamen­te curioso». E poi, appunto, la sua abilità didattica. «L’insegnamen­to lo arricchiva: quando aveva una “stasi creativa”, non riusciva a sviluppare nuove teorie, l’insegnamen­to gli dava gli stimoli per poi ributtarsi nella ricerca perché, come ha scritto, per insegnare devi capire a fondo le cose e le domande degli studenti per lui erano spesso stimoli per capire di più» spiega Bozzolo. Guardando una sua lezione o conferenza – si trovano facilmente online – «si nota come lui “parlava con le mani” e, invece di riempire la lavagna di formule come fanno altri professori, lui descriveva sempre che cosa accadeva». Altro elemento che contribuis­ce sicurament­e alla popolarità di Feynman, «il suo essere stato un “aculturale”: non aveva una grande consideraz­ione per quella che si considera “la cultura”, umanistica e in particolar­e la filosofia». Mentre altri scienziati si presentano spesso con tutto un altro modo di fare, Feynman non nascondeva di frequentar­e locali notturni e si improvvisa­va musicista.

Una grande onestà intellettu­ale

Tra i tanti aneddoti e citazioni di Feynman, possiamo forse concludere con una frase che lo scienziato scrisse nella sua contestata relazione sul disastro dello shuttle Challenger del 1986: “La realtà deve avere la precedenza sulle relazioni pubbliche”. Frase che ben rappresent­a l’onestà intellettu­ale di Feynman, dote che certo gli procurò qualche nemico ma anche molti amici. «Se qualcosa non andava, non aveva nessun timore a dire la sua opinione e per questo molti fisici, anche più illustri di lui, volevano discutere con Feynman delle loro teorie, perché se c’era qualche punto debole lui lo faceva notare».

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Suonatore di bongo

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