laRegione

Un bicchiere da riempire

Dopo il pareggio contro il Thun, il Lugano va a Sion in cerca di punti importanti nella lotta per la salvezza

- Di Sebastiano Storelli

Il bicchiere mezzo pieno utilizzato da Guillermo Abascal per brindare sabato sera contro il Thun dopo il suo esordio sulla panchina del Lugano, andrà riempito stasera in Vallese, magari con un buon Fendant con il quale accompagna­re qualche porzione di raclette, un must per tutti coloro che si recano al Tourbillon. Troppo importanti i tre punti in palio per pensare di poter sprecare quanto i bianconeri sono riusciti a mescere dopo due mesi di siccità. Con sette partite ancora in cartellone e cinque squadre in un sol punto è chiarament­e presto per affermare che i punti in palio in Vallese siano determinan­ti per la salvezza, ma è certo che anche soltanto un pareggio darebbe un colore ben diverso alla ripresina bianconera di sabato sera...

‘A livello offensivo il Sion è una delle potenze del campionato’

«È vero, non si può sbagliare – commenta il tecnico andaluso –. Contro il Thun abbiamo fatto tutto bene per 80’, poi ci sono rimasti pochi minuti per rimediare al loro pareggio. Siamo rimasti un po’ sulle gambe in fase offensiva dopo l’uscita di Junior, ma nel complesso le sensazioni sono positive. Siamo consci che ogni partita è diversa da quella che l’ha preceduta, ma non possiamo più essere noi a regalare punti, a perdere le partite». Contro il Thun l’infortunio a Junior si è rivelato pesante. Anche perché Gerndt non è ancora pronto. Entrambi non hanno preso parte all’ultimo allenament­o... «È vero, ma non avete visto che sia Junior, sia Gerndt si sono allenati al mattino presto e lo faranno ancora nel pomeriggio (di ieri per chi legge, ndr.). Entrambi saranno a disposizio­ne a Sion, spetterà a me decidere su un loro eventuale impiego». La fantasia del brasiliano, però, nella ripresa contro il Thun vi è mancata... «Non abbiamo un giocatore come lui, al momento. Uno con le sue caratteris­tiche è difficile da trovare. Una sua eventuale assenza significhe­rebbe dover trovare altre soluzioni per entrare in area e segnare. Sarebbe ovviamente un problema, ma da un certo punto di vista potrebbe pure rivelarsi un vantaggio, in quanto ci costringer­ebbe a cambiare il nostro modo di gioco e ciò potrebbe sorprender­e qualche squadra che ha basato la sua tattica difensiva sulla presenza del brasiliano». Al Tourbillon il Lugano troverà una squadra reduce da dieci punti nelle ultime cinque partite... «A livello offensivo il Sion è senza dubbio una delle squadre migliori del campionato, ha giocatori di qualità, dotati di cambio di ritmo e di capacità di conclusion­e, i quali offrono a Jacobacci interessan­ti alternativ­e tattiche. Il Sion è veloce nelle ripartenze, attacca bene l’area di rigore e nelle ultime uscite è spesso giunto alla conclusion­e. Sarà importante non permettere ai vallesani di arrivare sulla tre-quarti offensiva e, soprattutt­o, non consentire loro di girarsi e puntare l’area, perché è lì che diventano pericolosi. Lì e nell’uno contro uno, altra situazione di gioco che ci toccherà limitare al minimo. Questo per quanto riguarda la fase difensiva, mentre quando la palla sarà nei nostri piedi dovremo essere capaci di costruire il nostro calcio». Tra le possibili novità di formazione, pure il rilancio di Dragan Mihajlovic, insostitui­bile a inizio stagione e poi caduto un po’ nel dimenticat­oio nell’ultima fase della gestione Tami... «Questa è una rosa costruita con acume e che consente di adottare varie soluzioni tattiche. Poi sta a ogni singolo tecnico effettuare le scelte che gli competono. Dragan lo conosco molto bene, l’ho visto giocare innumerevo­li volte. Può ricoprire diversi ruoli nella stessa partita, in fase offensiva capisce e legge al volo le situazioni, mentre in quella difensiva è un mastino con la giusta cattiveria. Farò le mie scelte come prima di me le aveva fatte Tami, ma per questa squadra lui è e rimane un elemento molto importante».

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TI-PRESS/D AGOSTA Per Marc Janko è giunta l’ora di sbloccarsi in maniera definitiva

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