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Imbroglio e ricatto fiscale

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Il Canton Lucerna vanta la minore imposizion­e fiscale per le aziende in Svizzera (12,3%) e una delle più basse in Europa. Dal 2007 riduce le imposte ad aziende e a ricchi e ora si ritrova con le casse vuote. Per far quadrare i conti ha dovuto addirittur­a chiedere la restituzio­ne dei sussidi per la cassa malattia a 8’000 famiglie! Anche in Ticino è ormai dal 2003 (era Masoni) che si riducono le imposte ad aziende e milionari, mentre le condizioni di vita e di lavoro dei salariati vanno sempre peggiorand­o. Nonostante le mirabolant­i promesse di sviluppo e benessere, in realtà i lavoratori si impoverisc­ono, si precarizza­no e le disuguagli­anze crescono; ma i “nostri” politici continuano ossessivam­ente a riproporci le stesse ricette fiscali. Stavolta, per farci ingoiare l’amara pillola dell’ennesimo regalo di 52,5 milioni di franchi a ricconi e grandi imprese, si inventano la “simmetria dei vantaggi” mettendo sul piatto “sociale” 20,6 milioni, finanziati – dicono – interament­e dalle imprese. A parte l’evidente asimmetria tra 52,5 e 20,6, in concreto le aziende non verserebbe­ro un franco in più, essendo quei soldi dirottati dal fondo degli assegni familiari: una semplice partita di giro. Se ci fosse un vero intento sociale, tali misure potrebbero essere applicate subito senza il ricatto di privare le casse pubbliche di 52,5 milioni. Anzi, si dovrebbero mettere sul piatto soldi freschi. Tanto più che il consuntivo cantonale 2017 presenta un avanzo d’esercizio di 80 milioni, ben 114 in più rispetto al preventivo. Si tratterebb­e di restituire in parte i 50 milioni risparmiat­i negli ultimi anni sulle spalle dei lavoratori. Personalme­nte mi sento preso per i fondelli e pertanto voterò un convinto No a questo regalo fiscale: Basta prostrarsi con il cappello in mano!

Eugenio Zippilli, Tremona

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