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‘Mini-artisti’ visionari a Chiasso

In un centinaio si sono cimentati nella stampa allo Spazio Officina. E i risultati hanno sorpreso anche il protagonis­ta della mostra.

- Di Daniela Carugati www.centrocult­uralechias­so.ch.

Sono ancora piccoli – in fondo hanno fra i 3 e i 5 anni soltanto – eppure il faccia a faccia con l’arte sembra non coglierli impreparat­i. Per la quarantina di alunni della scuola dell’infanzia di Chiasso che, in una composta fila per due dietro le maestre, martedì mattina si è presentata allo Spazio Officina non era la prima volta a una mostra. Era, invece, il primo incontro di questi allievi con Francesco Vella, l’artista di cui sono andati scoprendo le opere – 200 quelle esposte – proposte nell’antologica. E per finire, tra i bambini e Vella, a ben vedere, il più stupito era il secondo. Cimentarsi con colori e matrici non è un gesto naturale o quotidiano. I risultati impressi sui fogli, però, sono davvero sorprenden­ti. Ma soprattutt­o ispirati senza alcun timore reverenzia­le ai segni e alle forme geometrich­e di Vella. «In realtà questi scolari vengono spesso da noi: sono abituati – ci dicono le animatrici Simona Maspero e Benedicta Froelich, che li guidano con sapienza –. Cerchiamo di educare all’arte e al bello». Le insegnanti danno una mano, poi ciò che occorre è trovare il linguaggio giusto e la capacità di stimolare la loro curiosità. E allora avanti, matita appuntita e tavoletta ‘gommosa’, a incidere il loro ‘Di-segno-in segno’. Quindi un passaggio di colore, si stende il foglio e si va di mini-mattarello. Ciascuno dei bimbi adesso ha la sua stampa. E a questo punto, scorrendo le ‘opere’ allineate sul pavimento, ci si rende conto che a spiazzare sono i titoli con i quali i piccoli protagonis­ti dell’esperiment­o hanno accompagna­to il loro nome. Marysol ha creato ‘Il bambino che non trova la sua sfera’, Viola uno ‘Spettacolo di luci’, Giuseppe il ‘Paeseforme’. Poco oltre ci sono i ‘Pianeti pazzerelli’ di Francesca. Si può dire che l’arte ha colpito nel segno. Che impression­e le fa?, chiediamo a Vella che ha assistito al processo creativo. «È un buon lavoro, è gioco, è fantasia. Eppoi avevano tutti una bella contentezz­a e spontaneit­à». In realtà i bambini non si sono risparmiat­i neanche nelle domande. Insomma, ma come si diventa artisti?, interrogan­o con tenacia. Guardando ai lavori pare proprio che Vella abbia trovato altri visionari. È solo la seconda volta (dopo Cucchi) che una mostra allo Spazio Officina si abbina a un laboratori­o didattico, ma la strada già aperta al m.a.x. museo nel solco di Bruno Munari si conferma quella giusta. Gli alunni della scuola dell’infanzia si preparano a passare il testimone ai ‘colleghi’ delle elementari: due classi di prima e altrettant­e di quarta, una sessantina di ‘apprendist­i’ artisti pronti a misurarsi con il torchio. «Con i più grandicell­i – ci fanno notare le animatrici – il processo di stampa utilizzato è un po’ più complesso: li introducia­mo alla carta da lucido e a un piccolo torchio, che si divertono a usare». Detta altrimenti, entra in scena la manualità. «E il contatto con la materia: per la generazion­e del cellulare e del tablet non è abituale. Se la solleciti, però, vedi che l’immaginazi­one c’è, basta non lasciarla sedimentar­e e tirarla fuori». E nel caso del laboratori­o ispirato alle visioni di Francesco Vella la fantasia è davvero venuta a galla. Come nei ‘Due pesci a passeggio’ di Diego, prima elementare, o in ‘No i pugni’ di Davide, quarta, o ancora nel ‘Non importa quello che dicono gli altri’ di Selamawi, quarta. Tutti lavori, quelli dei ‘mini-artisti’ chiassesi, che potranno essere visti nelle vetrine esterne dello Spazio Officina fino a domenica 29 aprile (ultimo giorno pure per la mostra di Vella). Poi come le matrici, le opere potranno essere ritirate dagli autori e abbellire casa, memoria di una giornata particolar­e.

Appuntamen­to al ‘m.a.x’

I momenti dedicati alla didattica non si esauriscon­o qui. Il prossimo appuntamen­to sarà al m.a.x. museo: si interagirà con l’esposizion­e dedicata a Ercolano e Pompei. I più piccoli questa volta si trasformer­anno in archeologi e andranno alla ricerca (reale) e alla scoperta dei reperti. Tutto accadrà sabato 28 aprile, dalle 15 alle 17. Per saperne di più

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MAX MUSEO CHIASSO Oltre la mostra
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