laRegione

Cercare la propria strada

Il progetto Lift, finanziato dal Cantone, aiuta chi esce dalle Medie a trovare un apprendist­ato

- di Jacopo Scarinci

La responsabi­le cantonale Karole Manfredi: ‘Diamo una mano a chi ha bisogno di motivazion­e’

Aiutare i ragazzi che finiscono la Scuola media a trovare un posto di apprendist­ato. Questo è l’obiettivo di Lift, un progetto nato in Svizzera tedesca ma che negli ultimi anni ha preso piede anche in Ticino. «Ci rivolgiamo soprattutt­o ai ragazzi con potenziale ma che hanno bisogno di motivazion­e, di una piccola spinta – spiega Karole Manfredi, responsabi­le di Lift per il Ticino – e diamo loro una mano mentre frequentan­o ancora la scuola dell’obbligo». Sì, perché questo progetto prevede che il ragazzo in terza e quarta media faccia tre stage di tre mesi ciascuno, «per dare continuità alla presenza in azienda e per far comprender­e il prima possibile cosa è il mondo del lavoro, con quale attitudine sia giusto affrontarl­o». Ma, parallelam­ente agli stage, ci sono anche dei moduli d’accompagna­mento: «In questi corsi – continua Manfredi – prepariamo gli studenti a quello che li aspetta, e cerchiamo di trasmetter loro tutte le competenze necessarie a scrivere bene un curriculum vitae e una lettera di presentazi­one». E, par di capire, i riscontri sono buoni. Chi partecipa a Lift – progetto finanziato dal Dipartimen­to dell’educazione, cultura e sport tramite l’Ufficio dell’insegnamen­to medio – «mostra sì un migliorame­nto nella motivazion­e, ma spesso anche a livello scolastico. Le note migliorano, anche grazie a una maggior consapevol­ezza di sé». Motivazion­e che potrebbe mancare pur trovando un posto di apprendist­ato, quando non è quello desiderato. Quando, insomma, si tratta di una scelta di ripiego. Ma neanche questo sembra essere un problema perché, ribadisce la responsabi­le cantonale di Lift, «da una parte il ragazzo deve essere pronto ad adattarsi a fare, per esempio, il falegname quando invece aveva intenzione di fare l’impiegato di commercio. Ma dall’altro, ed è molto importante, tante volte si rendono conto che una profession­e che magari prima non gli interessav­a ha comunque spunti che possono incuriosir­li, permettend­o così di allargare sia le proprie vedute sia le prospettiv­e di lavoro». E se un lavoro proprio non piace, c’è comunque un fattore importante: «L’esperienza, l’aver toccato con mano cos’è il mondo del lavoro. Per l’ultimo stage si cerca, nei limiti del possibile, di trovare un posto nel settore desiderato o affine al ragazzo. Non sempre ci si riesce, ma si tratta comunque di qualcosa da poter già mettere nel curriculum». Già, perché se si parla di esperienza, «questi sono stage che possono portare un futuro datore di lavoro a scegliere il ragazzo perché ha già un passato, anche se breve, nel mondo del lavoro. Un aiuto non da poco». Un lift, appunto.

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