Per la Vpod è stato ‘un 2017 di resistenza e proposte’
Quasi cinquemila membri. Per la precisione, 4’988. Tanti sono gli iscritti al sindacato Vpod Ticino (in leggera crescita, +14 aderenti rispetto all’anno scorso) che ha tracciato un bilancio del 2017. Un anno di ‘‘resistenza e proposte sindacali’’, scrivono nel rapporto d’attività. A partire dal referendum con il quale ‘‘il 12 febbraio abbiamo ottenuto che il popolo ticinese bocciasse il peggioramento della legge sull’assistenza e cura a domicilio; per contro non hanno avuto successo i due referendum contro la riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi e contro il peggioramento delle prestazioni sociali per le famiglie’’. Ma all’orizzonte, storia del 29 aprile, il popolo dovrà esprimersi su un altro referendum. Questa volta, lanciato contro la Riforma fiscale. Se Unia è nettamente contraria e l’Ocst è a favore, ‘‘il Comitato di regione Vpod Ticino in dicembre ha deciso di lasciare la liberà di voto. Il motivo sta nel fatto che la parte sociale, che interessa da vicino le lavoratrici e le famiglie, non verrà messa in vigore dal governo, se la parte fiscale non dovesse superare il voto popolare’’. In settembre, invece, ‘‘il Tribunale federale ha annullato, su ricorso della Vpod, la decisione governativa, poi confermata dal Tribunale cantonale amministrativo, di proibire ai sindacalisti l’accesso agli uffici dell’Amministrazione cantonale’’. I punti alla base degli obiettivi futuri per la Vpod sono vari. Il miglioramento della scuola dell’obbligo ‘‘ha superato lo scoglio parlamentare, dopo aver ricevuto il sostegno dei docenti, e questa era una condizione espressa dal sindacato’’, mentre vanno prese in considerazione ‘‘altre eventuali azioni’’ per sostenere non solo ‘‘sul breve termine’’ l’Orchestra della Svizzera italiana. Per la Vpod bisogna tenere alta la guardia sul rafforzamento dei servizi sociosanitari ‘‘garantendo a tutti i lavoratori una tutela efficace dei loro diritti tramite un contratto collettivo’’ e sulla parità dei sessi nelle istituzioni. Altri due punti importanti per il sindacato sono il ‘‘limitare le remunerazioni eccessive e i bonus negli enti pubblici’’ e il continuare a esser vigili su ‘‘tagli antisociali, tasse indirette e sgravi fiscali per i benestanti’’.