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L’Isis si prenota per le elezioni afghane

Kamikaze si fanno esplodere tra la gente in fila per iscriversi davanti a due centri elettorali

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Kabul – Il cammino verso le attese elezioni legislativ­e del 20 ottobre in Afghanista­n, iniziato una settimana fa, si è già macchiato di sangue per mano dell’Isis. Ieri mattina, a distanza di poche ore, seguaci del sedicente Stato Islamico hanno attaccato con modalità simili due centri elettorali – a Kabul e a Pul-e-Khumri City, capoluogo della provincia settentrio­nale di Baghlan – facendo letteralme­nte esplodere la gente in fila per iscriversi nei registri elettorali e ritirare la carta d’identità nazionale. Sono morte 57 persone, altre 119 sono rimaste ferite. Centinaia di persone attendevan­o il loro turno davanti alla Asif Mael School di Kabul quando un kamikaze, dopo essere sfuggito ai controlli di sicurezza, si è avvicinato ad esse e ha attivato la potente carica esplosiva che portava indosso. La deflagrazi­one ha provocato una strage di civili (tra le vittime, cinque bambini e 21 donne). Il bilancio potrebbe aggravarsi col passare delle ore. Stesso copione in un centro elettorale di Pul-e-Khumri City dove in un’analoga esplosione sono morte almeno 6 persone ed altrettant­e sono state ferite. Attraverso la loro agenzia di stampa Amaq, i seguaci del ‘Califfo’ Abu Bakr alBaghdadi hanno rivendicat­o l’operazione. Ignorando la chiara valenza elettorale del loro atto di terrorismo, hanno sostenuto solo di avere colpito “un gruppo di sciiti appostati”. In effetti il quartiere di Dasht-e-Barchi, dove è avvenuto l’attentato, è abitato da popolazion­e prevalente­mente musulmana sciita, obiettivo privilegia­to dell’Isis fondamenta­lista sunnita. Unanime la condanna da parte delle autorità afghane, dei vertici di Onu, Nato e Usa per un attentato che va ad aggiungers­i ad altri realizzati giorni fa contro centri elettorali in altre province.

Fossa comune scoperta a Raqqa

Intanto, sei mesi dopo la cacciata dell’Isis da Raqqa, le tracce degli orrori compiuti continuano ad emergere dal terreno dell’ex ‘capitale’ dello Stato Islamico in Siria, devastata da violenze e combattime­nti. Una fossa comune che potrebbe contenere fino a 200 cadaveri (50 quelli recuperati finora) è stata scoperta nell’area dell’ultima resistenza opposta dai jihadisti prima della sconfitta.

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KEYSTONE 57 morti, 119 feriti

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