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Come muterà la Fed?

La Federal Reserve che sta delineando il presidente statuniten­se Donald Trump rischia di passare alla storia come una delle più qualificat­e. Con la presentazi­one di Richard Clarida, come vicepresid­ente, e Michelle Bowman, come membro del board della Fed,

- Di Fabrizio Goria

Due nomine in controtend­enza rispetto al solito pensiero protezioni­sta di Trump, quello del mantra “America First”. Due nomi che possono essere cruciali per la politica monetaria statuniten­se.

Modelli statistici per determinar­e la politica monetaria

«Due scelte di alto livello, probabilme­nte fatte non da Trump, ma da Jay». Così spiega un lobbista di lungo corso basato a Washington da oltre 30 anni. Quel “Jay” è Jerome Powell, il successore di Janet Yellen alla guida della Fed. E i due nomi nuovi del board dei governator­i tanto nuovi non sono nei circoli finanziari americani. A tal punto che secondo molti osservator­i il terzetto composto da Powell, Clarida e John Williams, appena nominato numero uno della Fed di New York, potrebbe essere perfino migliore di quello composto da Yellen, Stanley Fischer e William Dudley, predecesso­re di Williams. Infatti, sono i tre membri più influenti, e determinan­ti per le decisioni di politica monetaria, del board sono il presidente, il suo vice e chi guida il distretto della Grande mela.

Chi è Clarida?

Chi si lamentava che Powell non è un economista, ma un leguleio, è stato zittito. Clarida non è solo un economista con PhD ad Harvard. È soprattutt­o uno studioso dei modelli Dynamic stochastic general equilibriu­m (Dsge), i quali permettono di analizzare i fenomeni macroecono­mici partendo da quelli microecono­mici. Sessanta anni, professore di macroecono­mia internazio­nale alla Columbia University, appassiona­to di musica (a tal punto che ha pubblicato un album rock folk nel 2015, “Time no changes”, nda), Clarida è considerat­o uno dei maggiori esperti americani di applicazio­ne dei modelli statistici per la determinaz­ione della politica monetaria. E, nota a suo favore, non è ritenuto un dogmatico. Non lo era nemmeno quando ha servito gli USA sotto la presidenza di George W. Bush, come vice segretario del Tesoro per la politica economica.

Quest’anno verso tre o quattro ritocchi del tasso?

Grande esperto di mercati finanziari e di come leggere le aspettativ­e degli investitor­i, Clarida ha ricoperto un ruolo fondamenta­le per una delle più grandi boutique d’affari a livello globale. Dal 2006 a oggi infatti è stato uno dei principali consiglier­i economici della Pacific investment management company, più nota come Pimco. E più volte ha criticato l’atteggiame­nto troppo attendista della Fed. Non è un caso che per l’anno in corso, Clarida vede quattro rialzi del tasso d’interesse di riferiment­o, e non tre come il resto della Fed.

Vigilare sulle banche più piccole

L’altro nome nuovo è invece una figura molto burocratic­a, ma assai utile. La Bowman è un regolatore. Del Kansas, per la precisione. Miki, così la chiamano gli amici e i parenti, si è quasi sempre occupata di regolament­azione bancaria. È stata lei, nel 2010, a curare tutti gli aspetti dell’implementa­zione del Dodd-Frank Act nella banca di famiglia, la Farmers & Drovers Bank di Council Grove, Kansas. Il suo compito a Washington sarà quello di vigilare sulle banche più piccole, le cosiddette community bank, diventate note al mondo con la crisi delle Saving and loan, le casse di risparmio, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. Un compito non semplice poiché spesso le entità minori cercano di sfuggire agli occhi della Fed. Ma per Camden Fine, presidente della Independen­t community bankers of America (Icba), l’associazio­ne di categoria, «non poteva esserci scelta migliore».

Fed, più veloce nel ritiro della liquidità erogata

Come muterà la Fed con questi due nuovi ingressi? Da un lato, gli analisti ritengono che potrebbe esserci un incremento della velocità del ritiro della liquidità erogata dopo il crac di Lehman Brothers. Sempre a patto che i dati diano relative certezze. Sì, perché Powell, Clarida e Williams sono tutti e tre dipendenti dai dati. Se sono positivi, si alza il costo del denaro. Sennò, meglio attendere. Proprio come la Yellen.

Maggiore sorveglian­za finanziari­a

Dall’altro, ci sarà probabilme­nte una

maggiore sorveglian­za finanziari­a. Sebbene siano stati allentati gli stress test per le banche americane, la Bowman e Randal Quarles, vicepresid­ente della Fed con delega alla supervisio­ne, hanno un approccio quantitati­vo. Entrambi hanno dimostrato di non essere indulgenti verso l’universo bancario, e hanno criticato in passato la mancanza di regole precise per evitare la messa in sicurezza degli istituti di credito a rischio. Quest’ultimo è, non a caso, uno dei punti più caldi per la Fed. Evitare una nuova recessione, derivante dal surriscald­amento dell’economia domestica, è lo scopo di Powell e colleghi. Ed è anche quello di Trump, considerat­o che vuole il secondo mandato.

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Scelte probabilme­nte non fatte da Trump

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