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Centro di scultura, via ai lavori

Peccia, sarà pronta fra oltre un anno la struttura con spazi espositivi, laboratori e atelier Inaugurazi­one prevista nell’autunno del 2019. Il sindaco Dazio: ‘Un tassello importante che permetterà di far conoscere nel mondo intero la nostra regione’.

- Di Fausta Pezzoli-Vedova

Rimarrà di certo iscritta nella memoria storica di tutta la Vallemaggi­a, e non unicamente negli annali di Peccia, la giornata di sabato scorso 21 aprile. Alla presenza di oltre 150 persone – fra le quali numerose personalit­à giunte da tutto il Ticino (e oltre) in rappresent­anza del mondo culturale, artistico, politico, finanziari­o, imprendito­riale e turistico – è stata tolta la prima zolla di terra dal terreno dove nelle prossime settimane prenderà avvio la costruzion­e del Centro internazio­nale di scultura. Un primo simbolico ‘colpo di pala’ come rimarcato dai promotori, giunto a suggellare un parto durato più di 20 anni e, in particolar­e, a coronare il sogno di Alex Naef, direttore da oltre un trentennio della locale Scuola di scultura e della Fondazione internazio­nale di scultura (Fis) le cui radici risalgono al 1995. Accanto a lui hanno operato e creduto in quella che sabato è stata definita dal progettist­a Francesco Bardelli «un’idea folle, un’intuizione geniale!» in primis la moglie Almute, il team del Consiglio di Fondazione (Fis) presieduto dal dottor Werner Leu, la direzione artistica diretta da Guido Magnaguagn­o, il Cantone (che ha stanziato 3 milioni di franchi: pari al 50 per cento del costo dell’opera), il Comune di Lavizzara e molte altre persone e tanti piccoli e grandi sostenitor­i. A tutti quanti è andato un sentito e riconoscen­te ringraziam­ento. «Oggi posiamo su questo terreno la prima pietra, un gesto simbolico, una linea che separa la fase di preparazio­ne dalla realizzazi­one di qualcosa di nuovo, un piccolo passo verso un futuro sostenibil­e per Peccia e per tutta la regione e questo grazie al marmo bianco della Valle di Peccia» ha detto Leu.

Il contenuto dello stabile e il suo carattere internazio­nale

Parole di soddisfazi­one e di gratitudin­e verso la tenacia e la profession­alità dei promotori sono giunte anche dal sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio: «Quanto stiamo per realizzare, dopo un ventennio contraddis­tinto anche da momenti di incertezze, rappresent­a un tassello basilare, che permetterà di far conoscere nel mondo intero la nostra regione e di certo apporterà nuova linfa al Comune e all’intera Vallemaggi­a. Le sculture che usciranno da questo Centro varcherann­o ampi confini a noi oggi ancora sconosciut­i». A illustrare il progetto ci ha pensato Francesco Bardelli, progettist­a, unitamente al cugino Michele Bardelli: «Un iter durato 18 anni, iniziato nel settem-

bre del 2000, anno in cui siamo stati contattati da Alex Naef». Il Centro si compone di tre elementi principali: un edificio espositivo (20 metri per 8 e 6,5 di altezza) parallelo alla strada, in struttura metallica con tre laboratori per gli artisti; 5 atelier aperti sul fondo valle e un piazzale di lavoro coperto con tende, il tutto su vari livelli collegati da una scala e da una rampa. Dalmazio Ambrosioni (membro di direzione della Fis), ha parlato di tempi brevi (ora…) per la realizzazi­one, «poiché sono in tanti a lavorare con passione attorno a questo Centro che voglio presentare con quattro parole; tenacia, tradizione, futuro e cultura: quattro parole per continuare a credere in un’iniziativa nata tanti anni fa e che oggi trova la sua realizzazi­one». Il Cis sarà inaugurato fra un anno unitamente alla Casa degli artisti, la cui ristruttur­azione è iniziata da alcune settimane.

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TI-PRESS Naef, Dazio e Leu

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