laRegione

In media 35 riammissio­ni al giorno

- M.M.

La pressione di migranti in transito sulla ‘ramina’, la sbrindella­ta rete di confine che presenta varchi in cui possono passare anche i furgoni, è confermata dalle riammissio­ni semplifica­te che consentono alle Guardie di confine di consegnare alla polizia di frontiera di Ponte Chiasso coloro che in Ticino entrano clandestin­amente. Dal 1° aprile 2016 al 31 marzo dello scorso anno le riammissio­ni erano state 20’190, con una media di oltre 55 al giorno. Nei dodici mesi successivi le riammissio­ni sono scese a 12’936 pari a 35 al giorno. I dati sono stati forniti dal questore di Como, Giuseppe De Angelis. Come spiegare questo sensibile calo, anche se il problema continua? Il motivo principale è da ricercare nel notevole calo di sbarchi sulle coste italiane, con la conseguent­e diminuzion­e di arrivi di migranti a Como. Una conferma arriva anche dal fatto che il centro governativ­o di via Regina Teodolinda, realizzato per affrontare l’emergenza di due estati fa, attualment­e ospita mediamente 200 migranti. Non si esclude che i 200 posti letto liberi possano essere utilizzati nelle ore notturne dalle decine di senzatetto tornati in strada dopo la fine dell’emergenza freddo coordinata dalla Caritas diocesana. In provincia di Como sono calati anche i clandestin­i. Secondo la stima del questore De Angelis, il 31 marzo scorso erano 4’900 (rispetto ai 7’300 del 2017). Cinquecent­o le espulsioni, quasi il doppio dei dodici mesi precedenti. Si tratta però di espulsioni virtuali, trattandos­i di un decreto firmato dal questore e consegnato al clandestin­o che non è tornato nel proprio Paese ma è andato altrove.

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TI-PRESS Il bilancio della Questura

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