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Primi passi verso la Resega. ‘Una parte di me è già a Lugano’

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Biasca – Ha i minuti contati, Romain Loeffel. Infatti il difensore neocastell­ano che è in procinto di trasferirs­i alla Resega, dopo quattro stagioni con il Servette, al termine della partita di Biasca deve affrettars­i per non perdere l’aereo che lo riporterà a Ginevra. «Lugano? Diciamo che ora come ora ci sono ancora parecchie cose da fare – dice alludendo ai Mondiali di Copenaghen e Herning –, quindi ora sono focalizzat­o sulla Nazionale. Però, è chiaro, pian piano sto cominciand­o a prepararmi a ciò che succederà: cercavo un appartamen­to e nel frattempo l’ho trovato, quindi si può dire che una parte di me è già a Lugano». Mentre l’altra è sul volo che porta in Danimarca. Anche se lui non l’ammetterà mai. «No – irrompe, sincero –. Onestament­e? Onestament­e in Svizzera ci sono un sacco di buoni difensori, che hanno l’opportunit­à di mostrare a Fischer qual è il loro valore in partite di livello internazio­nale. E non credo che in questo gruppo ci sia qualcuno che abbia la certezza di arrivare sino in Danimarca. Vale pure per me, nonostante abbia vestito questa maglia sia alle Olimpiadi, sia ai Mondiali dell’anno scorso». A proposito di Giochi: dopo che i tedeschi in Corea hanno trascinato i russi fino all’overtime della finale, quella sconfitta agli ottavi brucia un po’ meno? «Diciamo che quella partita è la dimostrazi­one di quanto l’hockey sia uno sport bello ma a volte estremamen­te crudele...». Infatti eravate partiti per Pyeongchan­g con ben altre intenzioni. «Abbiamo una reputazion­e di squadra veloce, ed è su quel tasto che dobbiamo insistere. Invece in Corea lavoravamo troppo sulla larghezza della pista, anziché sulla profondità. E questa credo sia una delle ragioni che spiega le difficoltà incontrate a livello offensivo». C.S.

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KEYSTONE ‘Basta linee orizzontal­i’

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