Nuclei, si riparte da un incentivo per l’economia
Mendrisio stacca dei contributi per attirare (e sostenere) gli operatori economici nei nuclei
Lanciata la campagna. ‘Siamo coscienti che non invertiremo la tendenza, ma è un segnale concreto’. E la Scm plaude a questa iniziativa della Città.
Da quest’anno gli operatori economici di Mendrisio hanno un motivo in più per alzare ogni giorno la saracinesca. Il momento è difficile. E i primi a fare autocritica, del resto, sono gli stessi commercianti. Certo è che trovare oggi la via d’uscita da una crisi che non sembra dare scampo non è facile per niente. Ecco che ricevere una mano dal Comune per molti può essere incoraggiante. L’unica condizione posta dall’autorità comunale? Aprire l’attività nel perimetro di uno dei dieci nuclei storici della Città. L’iniziativa ha già fatto breccia nella Società commercianti del Mendrisiotto (Scm). «Vedere un ente locale che promuove un incentivo concreto è molto importante», fa capire Tiziana Grignola, vice presidente della Scm. «Dobbiamo, però, essere capaci di utilizzarlo», aggiunge. L’efficacia della proposta la si dovrà testare sul campo. Sta di fatto che un po’ di curiosità c’è, stando a quanti hanno fatto capolino, ieri, nella sala del Consiglio comunale per avere informazioni di prima mano. L’Ufficio sviluppo economico di Mendrisio con alla testa Agnès Pierret misurerà gli effetti nelle prossime settimane sull’interesse di commercianti, artigiani, esercenti e liberi professionisti. Il resto dipenderà dallo spirito di iniziativa dei singoli. Dal canto suo la Città sa di poter contare su un budget (per ora) di 45mila franchi. «Va detto – mette subito in chiaro Marco Romano, capo dicastero Economia –, che il margine di manovra di un ente comunale in questo ambito è estremamente limitato. La Città ha voluto, però, dare un segnale pratico e tangibile, oltre che innovativo, a mia conoscenza, rispetto agli altri centri del cantone». Il legislativo che il marzo scorso ha sottoscritto, compatto, il nuovo Regolamento comunale per la promozione economica dei nuclei ha dimostrato di crederci. In ogni caso a Mendrisio tutti continuano a tenere i piedi ben piantati a terra. «Siamo coscienti – ribadisce Romano – che non sarà questo Regolamento a cambiare le sorti del settore o ad affollare le vie cittadine, ma resta un tentativo. Il Comune vuole porsi come partner degli operatori economi-
ci». E farlo dando modo ai nuclei di continuare a vivere e a svolgere un ruolo sociale e culturale oltre che economico. Anche essere passati dal sussidio – modalità propria al vecchio Regolamento – all’incentivo può avere un altro sapore. Soprattutto agli occhi di chi si sta lanciando in una avventura commerciale. In questo modo, spiega ancora Romano, si premiano coloro che scelgono di insediarsi in un nucleo, sgravando sull’arco di 3 anni – per un totale di 3mila franchi per attività – i costi generati dall’amministrazione comunale: dalle bollette di acqua, gas ed elettricità alle tasse rifiuti, passando per le rette di asilo nido o mensa scolastica. Non ci si dimentica, però, neppure di quanti già vi lavorano in un centro storico. In questo caso il supporto comunale arriverà attraverso un contributo – di 800 franchi l’anno – da destinare all’abbellimento di vetrine e ingressi. In cambio negozianti e titolari di attività garantiranno di tenere alzata la serranda e aperta la porta almeno per cinque giorni la settimana (sabato incluso) o per un corrispettivo di 20 ore settimanali. Agnés Pierret mette i paletti e scandisce criteri base e condizioni ancorati al Regolamento: il suo Ufficio al pari dell’Ufficio tecnico sono sempre pronti, comunque, a sciogliere interrogativi e dubbi. A negozianti e operatori che orbitano (o orbiteranno) nei nuclei di Mendrisio non resta che preparare i documenti (a cominciare dal contratto d’affitto e dall’estratto di proprietà). Mentre chi fa già parte della quotidianità dei ‘cuori’ dei dieci quartieri della Città potrà giocare la carta della vetrina. Dalla sala si leva una domanda: anche il Comune rivedrà la ‘veste’ dei suoi nuclei? Insomma, farà la sua parte? Il primo atto visibile, ricorda Romano, sarà la sistemazione, pur provvisoria, di piazza del Ponte, una volta demolito l’ex Jelmoli: i lavori di bonifica (dall’amianto) sono iniziati in questi giorni. Ma non ci si fermerà qui. «Abbiamo dato incarico a uno specialista di valutare se riprendere gli stessi elementi d’arredo della piazza nei diversi nuclei o se immaginare degli interventi mirati», anticipa. Tutto pur di allentare la morsa della crisi.