Mattarella prova con Fico
Roma – Visto che avevano questa gran fretta di “governare” l’Italia, smettano di perdere tempo, e portino entro giovedì una risposta al presidente della Repubblica. Con questo mandato, Sergio Mattarella ha incaricato ieri Roberto Fico di verificare se ci sono i margini per formare un governo dell’M5Scon il Pd. Di ribaltare cioè la prospettiva che più pareva allettare i Cinque Stelle e la Lega, apparentemente vicini a una intesa poi saltata per l’ingombro di Berlusconi. Da Di Maio e Salvini, avrebbe detto un Mattarella piuttosto seccato, non è venuto un segnale attendibile, e soprattutto concreto, di un possibile accordo per dare vita a una maggioranza di governo. È che l’uno e l’altro hanno una fretta a intensità variabile. E lo stesso Salvini che diceva l’altra settimana di “essere stanco” di aspettare, ha a sua volta chiesto di attendere almeno l’esito delle regionali di domenica prossima in Friuli Venezia Giulia, per decidere se concedersi al corteggiamento di Di Maio (con il quale il discorso non è interrotto, anzi è tutto un amoroso ciccì e cicciò telematico). Ma intanto, almeno ufficialmente, i grillini guardano dalla parte opposta. Niente male per un non-partito che aveva giurato che mai si sarebbe alleato, se non con dio, forse. Dunque il Pd, in attesa che Salvini si liberi di Berlusconi, e prima che i duri e puri tra i militanti vadano a prendere Di Maio e soci per il cravattino. Ma come: cinque anni a maledire ’sto partitaccio, e adesso ce lo portate in casa? Ammesso poi che il Pd suddetto accetti il corteggiamento. Renzi non vuol saperne, contando su una legislatura breve e sulla possibilità di ricaricare le truppe stando qualche mese all’opposizione. Altri dirigenti vorrebbero almeno stare a sentire che cos’ha da proporre Fico. A parte lo spostarsi a piedi da Montecitorio al Quirinale.