Che ne sarà della centrale di Piotta?
Qual è la posizione del Consiglio di Stato riguardo al possibile utilizzo futuro dell’attuale centrale di Piotta una volta conclusa la realizzazione del ‘progetto Ritom’? A chiederlo in un’interrogazione al Consiglio di Stato è il deputato Franco Celio. Il parlamentare domanda anche quali garanzie siano richieste alle ditte appaltatrici affinché durante i lavori di realizzazione del citato progetto venga fatto il possibile “per minimizzare l’impatto ambientale, e quali iniziative siano previste per preservare e valorizzare i sentieri didattici”. Nel farlo Celio ricorda che la Fondazione Centro di biologia alpina di Piora, formata da Enti pubblici o para-pubblici, poco meno di cinque anni fa ha inviato al governo (per il tramite dell’Ufficio cantonale dell’energia) una presa di posizione sul ‘Progetto Ritom’. La lettera – fatti gli apprezzamenti per lo sforzo profuso per la promozione della Val Piora nel settore naturalistico e del turismo ecologico – presentava due richieste precise: una valorizzazione dello stabile dell’attuale centrale di Piotta, testimonianza storica di carattere industriale, al fine di ottenerne la riconversione in centro culturale multiuso, legato alle attività accademiche di ricerca scientifica svolte in Piora; l’attivazione del Cantone al fine di correggere l’inesatta attribuzione al Canton Grigioni, fatta in un comunicato congiunto tra Cantone Ticino e Ffs, del bacino imbrifero del Reno di Medel (o ‘anteriore’). E ciò in conformità al fatto – sottolinea Celio nell’interrogazione – che l’intera valle di Cadlimo appartiene da sempre al territorio giurisdizionale del Comune di Quinto (Canton Ticino).