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‘Nico? Alla fin fine la scelta non spetta a lui’

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Tra le tante stelle di cui si occupa Voisard, ce n’è una che brilla più di tutte. È quella di Nico Hischier, di cui il giurassian­o è agente per l’Europa. E sulle cui sorti in queste ore un po’ tutti s’interrogan­o, chiedendos­i se vestirà la maglia rossocroci­ata ai Mondiali in Danimarca, dopo una prima stagione Nhl in cui ha totalizzat­o 53 punti in 87 partite. «Sulla questione c’è un punto interrogat­ivo – spiega Voisard, dopo aver incontrato il suo pupillo nel New Jersey qualche giorno fa –. Oggi a Newark ci sono i colloqui d’uscita, ed è a quel punto che la questione verrà chiarita. Ciò che posso dire è che lui stesso ci aveva chiesto di non parlare di Nazionale fintanto che i playoff non fossero terminati. E ora che è successo (sconfitta agli ottavi 4-1 contro Tampa Bay, ndr) aspettiamo prima la decisione dei Devils, poi la sua». Bisogna però anche vedere in che condizioni fisiche si trova, dopo una stagione estenuante. «Senz’altro è affaticato, e deve pure fare i conti con un paio di acciacchi, ma non mi ha mai confidato di non voler partecipar­e ai Mondiali. Senza contare, poi, che in ultima analisi la scelta non spetta a lui: saranno i Devils a dirgli ‘sì, siamo d’accordo che tu ci vada’, oppure l’esatto contrario». Gli ha pesato non essere tra i tre pretendent­i al titolo di ‘rookie’ dell’anno in Nhl? «Chi conosce Nico sa che le statistich­e gli interessan­o poco: lui vuol solo giocare a hockey, e lo vuol fare nel miglior modo possibile. Detto ciò, non va dimenticat­o che due dei tre finalisti sono nati nel 1997 (Mathew Barzal e Brock Boeser, ndr), mentre il terzo (Clayton Keller, ndr) è del 1998. E trovo sia difficile chiedere a un diciannove­nne di far meglio di un ragazzo che ha due anni in più». C.S.

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KEYSTONE È già una divinità

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