Bagno di plastica
Genova – Nel Mediterraneo ci sono livelli di microplastiche paragonabili a quelli dei vortici che si formano nel Pacifico, le cosiddette “zuppe di plastica”. Questi alcuni dei risultati principali di una nuova ricerca dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova, frutto dei campionamenti realizzati dalla nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior. Obiettivo dei campionamenti effettuati dal Cnr è stato quello di stabilire la quantità e la composizione di microplastiche sulla superficie delle acque marine e nello zooplancton e produrre maggiori dati per supportare la standardizzazione e armonizzazione dei protocolli per la ricerca scientifica. I risultati dello studio confermano l’enorme presenza anche nel Mediterraneo. Preoccupante è il fatto che concentrazioni così elevate di microplastiche siano evidenti anche nel Mediterraneo, un bacino semi-chiuso fortemente antropizzato, con un limitato riciclo d’acqua, che ne consente l’accumulo. Le microplastiche provengono da diverse fonti: quelle primarie derivano principalmente da prodotti per l’igiene personale (cosmetici, creme, dentifrici, e altro) o sono le materie prime, come pellet o polveri di plastica utilizzate per la produzione di materiali plastici. Le microplastiche secondarie, che possono anche contenere additivi chimici, derivano invece dalla frammentazione e decomposizione di materiali plastici di dimensioni più grandi.