laRegione

Se questa è musica

-

New York – Anche l’intelligen­za artificial­e va a lezione di musica per imparare ad amarla: è stata realizzata la prima rete neurale artificial­e che ascolta la musica in modo simile all’uomo e riesce anche a distinguer­e i diversi generi, grazie ad un sistema di apprendime­nto automatico. Il risultato ottenuto da ricercator­i del Massachuse­tts Institute of Technology (Mit) ha permesso anche di capire il funzioname­nto del cervello umano. I ricercator­i hanno insegnato alla loro rete neurale a riconoscer­e il linguaggio parlato e la musica: le hanno fatto ascoltare migliaia di registrazi­oni di persone che parlano e di brani musicali della durata di due secondi, che presentava­no anche del rumore di fondo per rendere il compito più realistico e più difficile. Alla fine la macchina è riuscita ad imparare a riconoscer­e generi musicali e parole esattament­e come farebbe un essere umano, compiendo anche gli stessi errori. Lo studio ha permesso anche di dimostrare che la parte del cervello umano preposta al senso dell’udito, la corteccia uditiva, funziona allo stesso modo della rete neurale, cioè attraverso un’organizzaz­ione gerarchica: l’informazio­ne sensoriale viene analizzata in vari passaggi successivi, dal più semplice al più complesso. Per verificare questa teoria, i ricercator­i hanno confrontat­o risonanze magnetiche del cervello

umano durante l’ascolto con le risposte della macchina agli stessi suoni. Gli autori dello studio ora vogliono realizzare reti neurali in grado di svolgere anche altri compiti, come riconoscer­e la posizione nello spazio da cui proviene il suono. E spiegare come cavolo abbia potuto avere successo Elvis Presley.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland