Manuele Bertoli: pronti al confronto
Solo un rammarico. «La sperimentazione è già slittata di un anno per volontà del Gran Consiglio. A questo punto se ne aggiunge un altro ed è un peccato, ma è quanto prevede la nostra democrazia e va bene così» commenta Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, cultura e sport (Decs) nell’apprendere la probabile riuscita del referendum lanciato dalla destra (Udc e Area Liberale) e parte della Lega, contro la decisione parlamentare che ha approvato l’investimento (6,7 milioni di franchi) necessario alla sperimentazione della riforma “La scuola che verrà” prevista in quattro scuole mede e tre elementari. Sarebbe partita il prossimo settembre, ma la presunta riuscita del referendum – con la chiamata al voto popolare il prossimo autunno – la farà slittare, appunto, di un altro anno. Spetterà come sempre alla Cancelleria dello Stato contare e verificare le 7’000 firme necessarie. «Non avevo dubbi che il referendum riuscisse. Del resto fa parte del normale percorso democratico. Casomai la mia critica, già espressa sui social media, si riferisce alle non argomentazioni dei referendisti, perché quanto detto a mio avviso è poco sostenibile. Ci sarà comunque modo di approfondire i vari argomenti» aggiunge il direttore del Decs. I favorevoli alla sperimentazione, peraltro, non sono rimasti con le mani in mano e in queste settimane hanno già messo a punto un comitato a favore del sì.