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Quindici Comuni? In ogni caso non così

Il Tribunale federale conferma il giudizio del parlamento ticinese sull’iniziativa Vpod

- Red

L’esito negativo per certi versi era atteso considerat­o il verdetto precedente dei giudici di Mon Repos sulla quasi simile iniziativa popolare promossa da Giorgio Ghiringhel­li e finita anch’essa sul tavolo del Tribunale federale (Tf). Ieri gli stessi giudici hanno cassato – perché considerat­a irricevibi­le – anche l’iniziativa popolare lanciata cinque anni fa dalla Vpod che chiedeva la riorganizz­azione comunale ticinese con soli 15 enti locali. La massima autorità losannese, in particolar­e, ha respinto il ricorso contro la decisione del parlamento ticinese che nel febbraio dello scorso anno si era espresso negli stessi termini del Tf; quest’ultimo – come precisa una nota del Dipartimen­to delle istituzion­i – oggi “convalida la tesi del Gran Consiglio, che aveva considerat­o irricevibi­le l’iniziativa poiché contraria al diritto superiore, non permettend­o una preventiva sufficient­e consultazi­one delle collettivi­tà locali prima di procedere ad un’aggregazio­ne”. Più o meno gli stessi argomenti che lo stesso Tribunale federale aveva sostenuto nelle tesi giuridiche e conclusion­i espresse con la sentenza del giugno 2016 riferita all’iniziativa ‘Avanti con le nuove Città di Locarno e Bellinzona’. Si chiude dunque un primo capitolo che considerav­a l’aggregazio­ne comunale come necessità “superiore” alle esigente locali. Il Dipartimen­to delle istituzion­i ne prende atto e prosegue il proprio iter in vista dell’allestimen­to definitivo del ‘Piano cantonale delle aggregazio­ni’ (Pca) presentato lo scorso aprile. Contrariam­ente all’impostazio­ne dell’iniziativa Vpod, si precisa nella nota, il prospettat­o Pca “promuove progetti di riorganizz­azione promossi dalle comunità locali nel solco degli indirizzi da esso tracciati”. Insomma, è rispettoso del sentire locale. Lo scopo dell'iniziativa bocciata ieri dal Tf, lo ricordiamo, era quello di «disegnare entro otto anni circa un Ticino moderno in grado di offrire servizi locali di qualità a tutta la popolazion­e, e questo grazie anche al fatto che l’unione delle forze può liberare nuove risorse che vanno a beneficio di tutti», come a suo tempo aveva precisato Raoul Ghisletta, segretario della Vpod Ticino. Fra gli obiettivi, vi era anche l’estensione dei diritti democratic­i.

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La consegna delle firme (giugno ’13)

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