Due milioni in ballo
L’Mps: il supplemento Avs per gli ex consiglieri di Stato è illegale. Scettici i gruppi parlamentari Alex Farinelli, capogruppo Plr: ‘Basta col gettare fango sulle istituzioni per avere visibilità’
Gli ex consiglieri di Stato passino alla cassa. Questo, in soldoni, è quanto chiede il Movimento per il socialismo (Mps) denunciando come, a loro parere, ‘‘accanto alla pensione definita nella Legge sull’onorario e sulle previdenze a favore del Consiglio di Stato, gli ex membri del governo hanno beneficiato e beneficiano di un’ulteriore illegale rendita annua di 22’560 franchi come supplemento sostitutivo Avs/Ai’’. Una rendita, questa, che per l’Mps sarebbe applicata sulla base di ‘‘un’applicazione indifendibile di questa legge’’. Più di 2 milioni, questo è l’ammontare contestato, che per Matteo Pronzini devono essere restituiti al Cantone perché ‘‘siamo di fronte a un regime di privilegi che nulla ha a che fare con una normale cassa pensione’’. Richiesta che non nasce sotto i migliori auspici, visto che per l’Mps ‘‘a più riprese’’ è stata denunciata la sudditanza del Legislativo verso l’Esecutivo’’. Ma qual è, in concreto, il contendere? Il supplemento Avs/Ai, in teoria, dovrebbe maturare al momento in cui il dipendente, in questo caso l’ex consigliere di Stato, chiede il prepensionamento a partire dai 58 anni. Nella pratica, invece, per chi ha seduto in governo scatta appena termina il proprio incarico. La questione è nota, al punto che (cfr. edizione del 21 marzo) Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Commissione della gestione, l’ha già definita al centro del progetto di revisione della Legge sull’onorario. E lo ripete Ivo Durisch, capogruppo socialista in parlamento: «Già nel 2015 abbiamo affrontato la questione della pensione dei consiglieri di Stato, e il Gran Consiglio decise di andare verso il sistema di affiliazione a una cassa pensione, trattenendo il 9 per cento dello stipendio». Per Durisch, però, il problema è che il Gran Consiglio «si trova davanti un Consiglio di Stato recalcitrante, quindi sarebbe consigliabile che il governo si desse una mossa a facilitare il passaggio a un sistema pensionistico. Lo abbiamo detto in ogni occasione e lo ripetiamo». Anche per Alex Farinelli, alla testa del gruppo Plr, non si è di fronte a una novità. Anzi. «È un po’ di mesi che cose più o meno note vengono svelate a puntate. Toccando la politica non nego abbiano un certo riverbero a livello di discussione, ma sono cose che si stanno trattando all’interno di una Commissione». E per Farinelli non va dimenticato come «ai consiglieri di Stato si è già tagliato lo stipendio di 20mila franchi all’anno. Bisogna smettere di gettare fango sulle istituzioni per avere un po’ di visibilità, se c’è qualcosa di illecito vada dal procuratore generale. Mi sembra sappia già quale sia la strada». A fargli eco è Daniele Caverzasio, capogruppo leghista, secondo il quale «se Pronzini ritiene che siamo davanti a qualcosa di illegale sarebbe meglio facesse un esposto alla magistratu-
ra, piuttosto che conferenze stampa. C’è già una commissione che sta trattando questi temi, sarà lei a fare le proprie considerazioni». Dello stesso avviso è Gabriele Pinoja de La Destra: «In questo momento ho l’impressione che Pronzini stia sparando a destra e a manca, e che non sia tutto giusto quel che dice. Il regolamento della cassa pensione è conosciuto, e al lavoro c’è già una commissione, molto paritetica, che è composta da
sindacati, granconsiglieri, addetti ai lavori quindi non credo assolutamente che stavolta Pronzini abbia ragione». Il tema cassa pensione e supplemento Avs/Ai per Maurizio Agustoni, capogruppo del Ppd, «è molto complesso, quindi bisognerà capire effettivamente se ci sono stati dei problemi. Nel caso in cui venissero riscontrati, si risolvano. Non c’è molto altro da dire». Tutti i capigruppo rispediscono al mittente l’accusa di essere subalterni al Consiglio di Stato, ma sulla questione Agustoni tiene a precisare come «ci son state ben due discussioni relative ai decreti d’abbandono del pg sul caso rimborsi, e non sono mancate voci critiche o molto critiche. Non mi sembra che questa legislatura passerà alla storia come quella in cui è stato fatto passare tutto al Consiglio di Stato, anzi. In più di un’occasione non sono mancate critiche anche molto forti».