Assistenza, altri venti casi alla lente del Controllo finanze
La Sottocommissione finanze della Gestione sollecita ulteriori verifiche sul trattamento delle domande di assistenza da parte dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (Ussi). Ha quindi chiesto al Ccf, il Controllo cantonale delle finanze, di approfondire altri venti incarti. E questo, spiega alla ‘Regione’ il coordinatore della sottocommissione parlamentare Fabio Bacchetta-Cattori (Ppd), «per stabilire se i correttivi apportati nel frattempo dal Dipartimento sanità e socialità (dal quale l’Ussi dipende, ndr) abbiano permesso di sanare determinati errori di valutazione dei casi». La richiesta di nuovi approfondimenti trae origine da quanto emerso dal rapporto del Ccf del marzo 2017. Dall’esame di un campione di trentasei incarti riguardanti altrettante domande di assistenza, era risultato che per ventinove erano state erogate prestazioni finanziarie superiori al dovuto. Errori di valutazione che avevano comportato un esborso complessivo di 132mila franchi, di cui 93mila per un caso. Ieri mattina il rapporto del marzo 2017 è stato al centro dell’audizione, davanti alla Sottocommissione, del direttore del Controllo cantonale delle finanze Giovanni Cavallero. Al Ccf la Sottocommissione ha dato un mese di tempo per eseguire gli approfondimenti sugli ulteriori venti incarti.
Rimborsi governativi: si attendono
prese di posizione e relazioni
Sotto la lente della Sottocommissione finanze vi è anche il tema dei rimborsi per i membri del governo. Per la metà del mese prossimo attende la presa di posizione del Consiglio di Stato sulla questione, una relazione del Ccf sui rimborsi extra forfait e il rapporto di Gionata Buzzini e Tiziano Veronelli, rispettivamente segretario generale e consulente giuridico del parlamento, sull’azione di risarcimento proposta dal deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini e in particolare sull’aspetto della prescrizione. Da ricordare che per quanto riguarda il capitolo penale, il governo era stato scagionato dall’ipotesi di abuso di autorità con due decreti d’abbandono firmati dal pg Noseda.