Referendum anti-detective, alla fine c’è anche il Ps
Il comitato, unanime, dice sì alla proposta della presidenza. Rudolf Strahm si smarca.
Ora è ufficiale. Dopo aver non poco tergiversato, il Partito socialista svizzero (Ps) ha annunciato ieri di sostenere il referendum contro la normativa che dovrebbe permettere di sorvegliare le persone sospettate di voler frodare le assicurazioni. Non deve essere possibile che gli assicurati siano controllati più dei terroristi, affermano i socialisti. L’ex Mister Prezzi ed ex segretario centrale del Ps, invece, si smarca dalla posizione del suo partito. Rudolf Strahm sostiene che le frodi nell’ambito dell’Ai o degli infortuni minano la fiducia che il cittadino ha nelle assicurazioni sociali. Il Ps, si legge in una nota diffusa ieri, è favorevole a lottare contro gli abusi, ma rispettando il principio della proporzionalità. Purtroppo la lobby delle assicurazioni è riuscita a far approvare in fretta e furia una legge che crea grosse lacune nella privacy e che viola gravemente i diritti fondamentali, sostiene il Ps. Dopo che un gruppo della società civile ha lanciato il referendum si è posta la questione dell’aiuto del Ps alla raccolta delle firme e alla campagna di votazione. Il comitato direttivo ha ieri approvato all’unanimità la proposta della presidenza di sostenere il referendum. In un fondo pubblicato proprio ieri da ‘Tages-Anzeiger’ e ‘Der Bund’, Rudolf Strahm parla di “polemiche oltre misura” quando si confrontano le misure previste dalla nuova legge con i metodi della Stasi dell’ex Germania comunista o quando si sostiene – come fatto peraltro nel comunicato del Ps dalla vicepresidente Barbara Gysi – che gli assicurati saranno controllati più dei terroristi. Per Strahm si può creare fiducia nelle assicurazioni sociali solo se si dichiara guerra agli abusi. “In alcuni quartieri e in certe aziende sussiste parecchio scetticismo nei confronti degli scansafatiche e dei colleghi che spingono il sistema sociale ai suoi limiti”, osserva l’ex consigliere nazionale bernese (1991-2004). Ieri anche Procap, associazione svizzera di aiuto alle persone con disabilità, ha reso noto di sostenere il referendum. Si erano mossi nello stesso senso anche Pro Infirmis (organizzazione di handicappati) e Vasos (anziani). Il parlamento ha deciso di elaborare una base legale precisa e dettagliata sul tema – nell’ambito della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali – in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) che nel 2016 aveva dichiarato illegale la pratica della sorveglianza da parte di detective. In parlamento la legge era stata avversata da socialisti e Verdi, che avevano però in un primo tempo rinunciato a chiedere al popolo di esprimersi sulla questione. Il referendum è così stato lanciato ufficialmente da un gruppo di cittadini riuniti attorno alla scrittrice tedesco-svizzera Sibylle Berg: le 50mila firme necessarie alla sua riuscita dovranno essere raccolte entro il 5 luglio.