Sciopero a oltranza contro Ortega
Managua – Scontro senza compromessi in Nicaragua con la politica del presidente Daniel Ortega. Dopo il successo della manifestazione antigovernativa di domenica, il movimento studentesco e la principale organizzazione dei contadini del Paese hanno convocato uno sciopero nazionale a tempo indeterminato, a partire da oggi finché il governo non darà risposta alle rivendicazioni. In effetti, Ortega ha già ritirato il progetto di riforma della sicurezza sociale, che aveva dato luogo alle proteste di settimana scorsa. Ma ora i manifestanti chiedono la liberazione dei contestatori arrestati nel corso delle manifestazioni (circa 200), un’inchiesta indipendente sui morti nelle proteste (almeno 29) e un dialogo nazionale aperto a tutti i settori, che affronti temi più estesi della riforma delle pensioni. Gli studenti, costituiti in Comunità Universitaria Autoconvocata, hanno chiesto in un breve manifesto che tutte le università chiudano le porte ad oltranza, finché il governo di Ortega non avrà accettato le loro rivendicazioni, e poco dopo il Consiglio di Difesa della Terra – principale organizzazione dei campesinos – ha aderito all’iniziativa, convocando allo sciopero di oggi e appoggiando la piattaforma degli studenti. Ieri, anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha chiesto “inchieste rapide, indipendenti e trasparenti” sulle morti dei manifestanti durante le proteste degli ultimi giorni. “È fondamentale che siano indagate le denunce su un possibile uso eccessivo della forza da parte della polizia”, ha detto la portavoce dell’Unhcr, Liz Throssell. L’agenzia Onu non dispone di un ufficio locale a Nicaragua, ma Throssell ha detto di avare ricevuto “informazioni affidabili secondo le quali almeno 25 persone sono morte” nelle proteste. Il Consiglio Superiore delle Aziende Private ha infine annunciato che affiderà alla Conferenza episcopale la trattativa con il governo per organizzare un “dialogo nazionale per la democrazia”.