Una delle tessere del mosaico del sostegno per il reintegro professionale
La conferenza di domani a Castione verterà anche sull’importante tema della prevenzione degli infortuni in generale e in particolare su quelli domestici. In questo campo la Suva ha investito risorse importanti anche perché è cambiata la società. Gran parte degli infortuni, come spiega il dott. Roberto Dotti, avviene nel tempo libero.
Come assicuratore sociale vi trovate anche confrontati con situazioni dove un infortunio può portare pure all’esclusione lavorativa. Come collaborate con altre istituzioni pubbliche e private per reintegrare professionalmente chi ha subito un infortunio grave?
Le assicurazioni sociali in Svizzera costituiscono una rete di protezione per le persone che necessitano di aiuto e in questo senso la Suva collabora con altre istituzioni. Per esempio con l’assicurazione invalidità, quando si tratta di proporre una riqualifica agli infortunati che non possono più svolgere la professione assicurata. Ci sono anche collaborazioni puntuali con altre istituzioni che possono dare una mano agli infortunati a trovare un nuovo posto di lavoro. Quando non ci sono gli estremi per l’intervento dell’assicurazione invalidità ci occupiamo noi stessi di reintegrare i nostri assicurati sul posto di lavoro con mansioni adeguate o con una riduzione del rendimento tramite l’intervento dei nostri ‘case manager’. In questi casi la collaborazione dei datori di lavoro è fondamentale e in tal senso – nel 2017 – abbiamo favorito la firma di un accordo tra medici curanti e datori di lavoro, proprio per facilitare il reintegro sul posto di lavoro degli infortunati.
Dal punto di vista del mercato ticinese, quale quota coprite e soprattutto in quale settore?
Il mercato ticinese non differisce da quello svizzero in generale, assicuriamo per legge tutte quelle attività definite pericolose, con un alto potenziale di infortunio. In sintesi, il settore industriale, il settore dell’edilizia e affini. In Ticino abbiamo circa 6’500 aziende assicurate che occupano 70mila persone.