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Gambarogno, dubbi sui semafori intelligen­ti

Consiglier­i comunali criticano la soppressio­ne delle rotonde sulla Locarno-Bellinzona

- Di Serse Forni

Suscita non poche perplessit­à il progetto cantonale di sostituire le rotonde con semafori intelligen­ti sulla strada principale tra Locarno e Bellinzona. Il tema è stato discusso lunedì sera dal Consiglio comunale di Gambarogno, su sollecitaz­ione di Cleto Ferrari (per Gambarogno). Quest’ultimo aveva presentato un’interpella­nza e il Municipio ha risposto. Ci sono dei punti che non soddisfano appieno l’esecutivo: da una parte si teme un aumento del traffico parassitar­io nelle stradine delle frazioni toccate (non pochi tenteranno di aggirare i tempi d’attesa fino a 90 secondi dei semafori); dall’altra si tratterebb­e di un intervento parziale, poiché resterà il tappo di Cadenazzo, che rischia di vanificare le nuove misure. Ma, come ha ribadito il sindaco Tiziano Ponti, è il proprietar­io della strada che decide e il Comune può poco o nulla. Ferrari ha invitato i colleghi consiglier­i ad esprimersi e alcuni non hanno lesinato critiche, aggiungend­o nell’elenco gli alti costi dell’operazione (circa 3 milioni di franchi a carico del Cantone), senza garanzie di successo. È però anche emerso un fronte opposto. Pierluigi Vaerini del Ppd, ad esempio, ha ricordato che le attuali rotonde sono spesso causa di eccessivi rallentame­nti del traffico. A chi ha suggerito un periodo di prova prima dei lavori definitivi, il sindaco ha risposto che non è possibile: infatti i semafori sono abbinati ad altre opere, come le preselezio­ni e l’eliminazio­ne delle rotonde. Peraltro, non verranno richiesti contributi finanziari al Comune. Il municipale Ivan Sargenti ha posto alcuni quesiti ai consiglier­i: «La situazione attuale vi va bene? Non facciamo nulla in attesa della futura messa in galleria dell’A2-A13? Il traffico c’è e bisogna muoversi. I semafori magari migliorera­nno la situazione o forse si rivelerann­o inutili e ci saranno le stesse code di oggi».

Senza dati né progetto

Ferrari, infine, ha chiesto ai colleghi di votare una risoluzion­e per chiedere al Municipio di farsi avanti con il Cantone, ma diversi colleghi lo hanno bloccato, affermando di non avere in mano gli elementi (dati, valutazion­i di specialist­i, dettagli del progetto) per poter decidere con cognizione di causa. Così Ferrari ha trasformat­o l’interpella­nza in mozione. Nel corso della medesima seduta sono stati approvati i conti consuntivi 2017 (disavanzo di 224mila franchi), la cessione al Comune dell’organo della chiesa di San Carlo Borromeo a Magadino e alcuni crediti. Tra questi, 245mila franchi per ristruttur­are gli spazi dedicati all’ufficio postale di Vira (ex stabile comunale) e altre parti dello stesso edificio. È pure stato nominato un nuovo presidente del legislativ­o: si tratta di Mauro Ponti, Plr. Suoi vice sono Paride Buetti del Ppd e Luigi Conforto dei socialisti.

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