La Biblioteca di Marguerite e Jean Arp
In occasione del suo trentesimo anniversario, la Fondazione Marguerite Arp aggiunge un nuovo importante tassello alla sua storia: rende di pubblica fruizione la biblioteca privata costituita da Jean Arp e Marguerite Arp-Hagenbach nel corso degli anni. Nel complesso si tratta di circa 7’000 documenti – tra volumi, cataloghi, riviste, fascicoli ecc. – che forniscono un profilo perspicuo degli interessi dei due coniugi: dall’arte alla letteratura, dalla teologia alle culture extraeuropee. Un tesoro finora rimasto nascosto perché situato nei recessi della casa e non catalogato. Evidentemente i nuclei più ricchi riguardano l’arte di Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp, nonché l’ampia galassia di artisti a loro prossimi, non di rado presenti anche con loro opere all’interno della collezione. In seguito a una convenzione stipulata con il Canton Ticino nel 2017, tale fondo libraio, in fase di progressiva catalogazione, viene ora messo in rete attraverso l’adesione al Sistema bibliotecario ticinese (Sbt), ciò che lo rende consultabile a livello nazionale e internazionale a chiunque lo voglia, ma che soprattutto risulterà molto utile a studiosi e specialisti per le loro ricerche in situ. Tutto questo è molto importante e significativo per più ragioni. Anzitutto per la rarità delle opere: come testimonia il fatto che l’80% circa dei 2’000 documenti finora catalogati non sono presenti nell’Sbt. Vi si aggiunga l’eccezionalità dell’insieme: perché qui – cosa rarissima – sopravvivono, entrando in sinergia, la biblioteca dell’artista, la sua casa e l’atelier in cui creava, oltre che lo stupendo parco in cui posizionava le sue sculture e si ristorava leggendo o pensando. Ciò significa ritornare sui luoghi della creazione e rivivere l’aura particolare in cui Arp ha vissuto e lavorato. Ma c’è anche una terza ragione, di non minore peso: il mettere in rete tutto il fondo librario e aprire la casa di Arp a studiosi internazionali, significa rinforzare a livello internazionale il valore culturale e storico del nostro territorio. A dimostrazione del fatto che la storia culturale di un territorio non è solo un regalo (talvolta caduto dal cielo), ma ce la si costruisce lavorando ogni giorno un poco e aggiungendo tassello a tassello: come successo alla Fondazione arricchita poco tempo fa con un pregevole luogo espositivo, e, da oggi, anche con una preziosa biblioteca consultabile ovunque e fruibile in loco.