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Pokerissim­o della paura

Cinque squadre, cinque punti a dividerle, cinque giornate alla fine del campionato: l’analisi della lotta salvezza

- Di Sascha Cellina

Se giocasse in uno degli ultimi cinque campionati di Super League disputati, il Lugano sarebbe già salvo. Dando un’occhiata alle quote salvezza delle stagioni passate, si nota infatti come i 35 punti attuali dei bianconeri – e al termine mancano ancora cinque giornate – siano bastati per salvare il posto nella massima divisione del calcio rossocroci­ato da cin- que anni a questa parte, ossia da quando è stato eliminato lo spareggio tra la penultima di Super e la seconda di Challenge League. Proprio 35 è infatti il bottino raccolto dal Losanna nella scorsa stagione (Vaduz retrocesso con 30 punti, quindi ne sarebbero bastati 31 per salvarsi, se non 30 con una miglior differenza reti) e dagli stessi ticinesi in quella precedente (una lunghezza di margine sullo Zurigo). Medesimo distacco tra Vaduz (31) e Aarau (30) nel campionato 2014/2015, mentre nei due anni precedenti per non retroceder­e di punti ne sarebbero bastati addirittur­a 25 (giù il Losanna con 24) e 27 (Servette, 26). Numeri che evidenzian­o come quella di quest’anno sia una delle battaglie contro la retrocessi­one più combattute e impegnativ­e degli ultimi anni, con cinque squadre ancora coinvolte e racchiuse in cinque punti, dai 31 del fanalino di coda Losanna ai 36 del Thun, passando per i 32 del Sion e i 35 di Lugano e Grasshoppe­r (ormai tranquillo lo Zurigo a quota 40). Ma chi sta meglio di queste cinque squadre? Chi invece rischia di più? Abbiamo provato a capirlo confrontan­do lo stato di forma e il calendario delle contendent­i (vedi infografic­a), in rigoroso ordine di classifica.

Thun

Dovessimo puntare cinque franchi, lo faremmo sui bernesi, tra l’altro una delle uniche tre squadre (assieme a Basilea e Young Boys) a non aver cambiato allena-

tore (Marc Schneider) in questa stagione. Oltre ad avere un discreto margine sul Losanna, con 11 punti raccolti nelle ultime cinque uscite, in quanto a forma Tosetti e compagni sono secondi solo ai renani (13). Inoltre degli ultimi impegni, tre li disputeran­no tra le mura amiche della Stockhorn Arena, tra cui due scontri diretti con Gc e Sion. Non troppo negativa la differenza reti (-10), fattore determinan­te in caso di arrivo in parità.

Grasshoppe­r

Regalando loro il primo successo dopo 7 partite, il Lugano potrebbe aver pericolosa­mente risvegliat­o la fame e l’orgoglio delle Cavallette, prima della sfida del Letzigrund candidate numero uno (alla pari del Losanna) alla retrocessi­one.

I problemi rimangono, aggravati anche dagli infortuni a Basic e Lavanchy, ma l’iniezione di fiducia del successo di sabato e l’arrivo di una personalit­à forte come l’ex tecnico del Basilea Thorsten Fink in panchina, potrebbero rappresent­are un punto di svolta. A patto di non perdere lo scontro diretto di sabato alla Pontaise.

Lugano

Sabato a Zurigo Sulmoni e compagni hanno sprecato il matchpoint salvezza che si erano conquistat­i tre giorni prima a Sion con una prova tutta cuore e grinta. Un ko che sottolinea come i bianconeri – 4 punti nelle ultime 5, ma avrebbero potuto (dovuto) essere almeno 3 in più – in questa stagione fatichino a trovare

una certa costanza di rendimento e che li mette in serio pericolo, consideran­do anche che al momento la loro differenza reti (-16) è migliore solo di quella dei vodesi. Nel calendario spicca proprio la sfida del 10 maggio a Cornaredo con il Losanna, che potrebbe fare un po’ meno paura se domenica contro un San Gallo in piena crisi (un successo nelle ultime cinque, da qui l’esonero di ieri del tecnico Giorgio Contini) i ragazzi di Abascal tornassero al successo.

Sion

La qualità c’è sempre stata, ma con l’avvento di Jacobacci, il recupero di qualche infortunat­o e il ritorno allo stadio del presidente Constantin, sono arrivati anche i punti (8 nelle ultime 5, 15 in 10). L’impression­e è che la sconfitta con il Lugano abbia solo frenato l’ascesa dei vallesani, che non a caso domenica hanno messo sotto il Basilea (2-2 con gol del successo sfiorato nel finale). Anche calendario e differenza reti (-8) sono piuttosto positivi.

Losanna

L’ultimo posto, la peggior differenza reti (-18) e soprattutt­o un solo successo nelle ultime 12 partite (in pratica nel 2018) parlano da soli. Non convince nemmeno la scelta di affidare la panchina al tecnico della U21 Borenovic dopo l’esonero di Celestini. L’unico aspetto positivo sono i tre scontri diretti (Gc, Lugano e Thun) che ancora aspettano Rapp e compagni, ai quali serve però un mezzo miracolo.

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TI-PRESS PUTZU / INFOGRAFIC­A LAREGIONE Nelle tre stagioni passate i 35 punti attuali del Lugano sarebbero bastati per mantenere la categoria

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