Tifosi, siate più partecipi, le squadre lo meritano
La sconfitta del Bellinzona in campo femminile e dei Lugano Tigers in quello maschile hanno lasciato un po’ di amaro in bocca ai tifosi delle due squadre. Insomma, al di là dei pronostici, tutti ci credevano, e giustamente. Però sono arrivate due sconfitte che hanno mostrato quanto già si sapeva e si diceva alla vigilia: per vincere bisognerà giocare la partita perfetta e augurarsi che le avversarie non lo facciano. Cosa si intendeva per partita perfetta? Pochissime palle perse, presidio dell’area per non lasciare secondi tiri, difesa forte sul perimetro e gioco in transizione, oltre ovviamente a una buona o, meglio ancora, ottima percentuale di realizzazione. In particolare hanno inciso le troppe palle banalmente perse, qualche rimbalzo di troppo concesso, e percentuali al tiro non da urlo. Ma, il fattore determinante a nostro modo di vedere, e confermato da diverse persone che la partita l’hanno vista sul campo, sono le panchine lunghe delle squadre burgunde che hanno fatto la differenza. Lo dimostra la resistenza di entrambe le ticinesi fin oltre metà gara, per poi cedere all’allungo delle avversarie. E, a questo punto, appare evidente come la differenza sostanziale sia dovuta proprio alla possibilità di fare più cambi di qualità, di poter spendere tutti qualche fallo senza arrivare al quarto o al quinto. Tutto ciò, nel basket, conta non poco, così come spesso la differenza la fa l’esperienza. In campo femminile l’Elfic ha giocato la Coppa europea e ha progredito, anche nell’aspetto mentale. L’Olympic ha invece negli uomini di grande esperienza il fattore che può rompere gli equilibri: prendiamo le tre triple di Mladjan, anonimo per tutto il primo tempo, ma capace di produrre l’allungo decisivo, per non parlare di Touré o Timberlake. Insomma, non c’è da fasciarsi la testa, il destino era questo e non ci sono state le sorprese degli ultimi anni, soprattutto in campo femminile dove sembrava che per l’Elfic la Coppa fosse stregata, dato che era dal 2002 che non vinceva e aveva perso le ultime tre. Onore comunque ai vinti, perché le finali, anche se si perdono, bisogna giocarle e le molte Cassandre che stanno a criticare sempre e ovunque, dovrebbero rendere merito alle due squadre. Il Lugano ha finora disputato già due finali, la prima delle quali, a Montreux, avrebbe potuto vincerla se avessero deciso le squadre e il gioco e non altri, fischiando. Il Bellinzona ha colto il primo traguardo (i playoff) ed è andato in finale di Coppa. Ai tifosi dico che ora dovrebbero essere un po’ più partecipi: hanno di che gioire, non è il caso di deprimersi.