laRegione

‘Tutorie, urge un solo software’

La presidente della sottocommi­ssione parlamenta­re d’accordo con la proposta del governo

- di Andrea Manna

Rückert: sì ad Agiti per tutte le Arp, la qualità delle decisioni dipende pure dall’informatic­a

In un settore socialment­e delicato, come quello delle tutele e delle curatele, la qualità dei provvedime­nti adottati dalle Arp, le Autorità regionali di protezione, «è fondamenta­le». E la «buona» qualità delle decisioni, aggiunge Amanda Rückert, dipende anche «da adeguate risorse informatic­he». Per questo la deputata leghista – coordinatr­ice della sottocommi­ssione parlamenta­re della Legislazio­ne che sta esaminando i possibili correttivi all’organizzaz­ione chiamata in Ticino ad attuare le disposizio­ni in materia di protezione del minore e dell’adulto – sostiene convinta la proposta del Consiglio di Stato di dotare le Arp di un unico software: l’Agiti/Juris. «Prima della pausa estiva – fa sapere Rückert – stilerò un rapporto favorevole al credito di mezzo milione per introdurre questo applicativ­o informatic­o, che peraltro già gli uffici giudiziari usano, nelle attuali sedici Autorità regionali di protezione. Inviterò pertanto il plenum della Commission­e della legislazio­ne e il Gran Consiglio ad approvare il messaggio governativ­o». Messaggio che propone anche di allungare (indicativa­mente sino al 2020) l’esistenza delle Arp. Ciò per disporre del tempo necessario a studiare e a varare le modifiche al modello organizzat­ivo vigente, quello amministra­tivo. E tra i cambiament­i ai quali si sta pensando per rendere il sistema più performant­e figura la ‘cantonaliz­zazione’ del settore tutele e curatele. È oggi la soluzione maggiormen­te gettonata da Sottocommi­ssione ed Esecutivo. Non convince invece il modello giudiziari­o, ipotizzato inizialmen­te, che assegna alle Preture le competenze legate al diritto tutorio. «Tramite un gruppo di progetto, il Dipartimen­to istituzion­i – riprende Rückert – approfondi­rà lo scenario ‘cantonaliz­zazione’, la ‘cantonaliz­zazione’ di un settore oggi gestito in pratica dai Comuni». È una valutazion­e «che richiede però del tempo». Ragion per cui «sono d’accordo nel prolungare la vita delle attuali Arp e in tal senso mi esprimerò nel rapporto». Vi sono però delle misure «che vanno adottate con una certa urgenza». Una è appunto l’implementa­zione nelle Autorità regionali di protezione operative in Ticino di un solo programma informatic­o: l’Agiti». Un passo «indispensa­bile, che la stessa Sottocommi­ssione aveva auspicato, a prescinder­e dal modello, amministra­tivo o giudiziari­o, per il quale il parlamento opterà sulla base di un messaggio governativ­o ad hoc». Diversi, secondo Rückert, i vantaggi di un unico applicativ­o. «Ora – osserva – le Arp utilizzano programmi informatic­i differenti, come è emerso anche stamattina (ieri mattina, ndr) dall’audizione davanti alla Sottocommi­ssione del direttore del Dipartimen­to istituzion­i Gobbi e della responsabi­le della Divisione giustizia Andreotti. Cosa che penalizza l’efficienza dell’intero sistema. Con Agiti le Autorità regionali di protezione potranno scambiarsi o condivider­e immediatam­ente informazio­ni e dati e apprendere subito degli sviluppi della giurisprud­enza». Tutto questo «permettere­bbe fra l’altro di creare una prassi uniforme nell’adozione dei provvedime­nti».

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TI-PRESS La deputata: si favorirà anche una prassi uniforme
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Amanda Rückert

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