La nuova Città parte in salute
Avanzo di 1,5 milioni (invece della perdita prevista di 6,2 milioni) nei consuntivi 2017 degli ex Comuni Tra i motivi del risultato ‘non scontato’, anche maggiori entrate fiscali. Branda: ‘Gli imprenditori si sono accorti del nostro potenziale’.
Si è trattato di un anno ibrido, durante il quale (a inizio aprile) è nata ufficialmente la città aggregata. Ma i conti consuntivi del 2017 non mostrano scossoni di transizione né di assestamento e anzi, presentano un risultato che va oltre alle aspettative con un utile che sfiora 1,5 milioni invece di una perdita preventivata di quasi 6,2 milioni di franchi. È un Municipio soddisfatto e ottimista verso il futuro quello che ieri ha presentato i dati salienti del consuntivo 2017. Il motivo di tale risultato, è stato spiegato, è da attribuire soprattutto all’evoluzione positiva del gettito fiscale, ma anche a una politica attenta alla gestione dei conti e a un contributo cantonale straordinario ricevuto per risanare le finanze di Moleno e Gorduno. «L’aumento degli incassi di natura fiscale è un dato che ci tranquillizza. Pur non avendo grossi contribuenti, quelli presenti continuano a essere solidi. Inoltre abbiamo avuto molti nuovi arrivi», ha commentato il capodicastero Finanze Mauro Minotti. Il sindaco Mario Branda ha sottolineato che in effetti si riscontra un certo fermento edilizio. «Abbiamo del potenziale che viene riconosciuto dagli imprenditori», ha sottolineato facendo riferimento in particolare all’ottimo rapporto tra costo e qualità della vita. Mauro Minotti ha sottolineato che l’avanzo è un risultato non scontato ma particolarmente soddisfacente alla luce del fatto che non si è risparmiato su aspetti importanti, come gli stipendi del migliaio di dipendenti comunali. Ad essi, e in particolare agli ex segretari comunali, Minotti ha rivolto un ringraziamento per essere riusciti a chiudere i conti degli ex Comuni occupandosi parallelamente della loro nuova funzione in seno all’amministrazione cittadina. Il loro lavoro ha permesso di stilare i 13 consuntivi degli ex Comuni – più quello dell’ex Consorzio Casa anziani Circolo del Ticino – poi confluiti in un unico documento di 199 pagine. Non si tratta dunque del primo consuntivo consolidato della nuova città, che si potrà calcolare unicamente a fine 2018, ovvero al termine del primo anno intero di nuova Bellinzona.
Investimenti netti per 26 milioni
Oltre al risultato d’esercizio già citato, la sintesi dei consuntivi elenca spese per 210,3 milioni e ricavi per 211,7. Il volume degli investimenti netti è stato di circa 26,2 milioni di franchi (a preventivo 54,3), autofinanziati nella misura dell’86% (22,6 milioni). Una cifra che Minotti ha sottolineato essere in linea con quanto la Città prevede di spendere anche nel 2018. Il capitale proprio accumulato dalle singole entità ammontava a 47 milioni di franchi, che raggiunge quota 48,5 milioni una volta aggiunto il risultato d’esercizio. «Una cifra considerevole per la nuova Bellinzona, che dimostra il fatto che siamo una città che sta abbastanza bene», ha fatto notare Minotti. L’utile del 2017, ha aggiunto il sindaco Branda, lascia ben sperare per la mole d’investimenti strategici previsti nel decennio 2020-2030 per un totale di 80-100 milioni. Finanze sane sono state annunciate anche nell’ambito dell’Azienda multiservizi Bellinzona: anticipando il messaggio previsto settimana prossima, l’esecutivo ha annunciato un avanzo di 350mila franchi per la sezione elettricità e un pareggio per l’acqua potabile. Unica nota dolente ricordata dal sindaco è il mancato accordo con i 4 Comuni non aggregati sul versamenti degli utili Amb.
In rosso Camorino e Monte Carasso
Leggendo più dettagliatamente i risultati d’esercizio degli ex Comuni (vedi tabella), emerge una situazione per la maggior parte nelle cifre nere. Unici conti in rosso sono quelli di Monte Carasso e Camorino (per quest’ultimo è pendente un ricorso al Tram contro l’aumento del moltiplicatore al 95% che potrebbe sfalsare di 500mila franchi il risultato finale). I singoli risultati sono però da prendere con le pinze: dopo l’aggregazione nell’aprile 2017 alcune spese dei singoli quartieri sono infatti state centralizzate confluendo così nella contabilità dell’ex Comune di Bellinzona.