laRegione

Difetto, non saper dire di no

Mendrisio, Marco Romano (Ppd) risponde alla ‘nostra’ versione del ‘Questionar­io di Proust’

- Di Daniela Carugati

Dieci domande poco ‘politiche’ per conoscere da vicino i due candidati alla carica di sindaco della Città. Dopo Cavadini è la volta di Romano.

Nel confronto, testa a testa, fra i due aspiranti sindaco di Mendrisio, ecco che dopo Samuele Cavadini (cfr. ‘laRegione’ di ieri) tocca a Marco Romano, l’uomo del Ppd, sottoporsi alla nostra versione del ‘Questionar­io di Proust’ in salsa mendrisien­se. Un esercizio al quale, nel tempo, non si sono peraltro sottratti neppure grandi nomi della cultura e dell’arte europea, come Oscar Wilde, Arthur Conan Doyle, Mallarmé o Cézanne. Prima, quindi, di mettere faccia a faccia i candidati rappresent­anti di due dei partiti storici – che si sono alternati nei decenni alla guida del capoluogo (oggi Città di dieci quartieri) – sui nodi politici che premono sulla Città, abbiamo cercato di indagare la loro personalit­à con una serie di dieci domande. Ai lettoriele­ttori, a questo punto, leggere pure fra le righe e tirare le conclusion­i, soprattutt­o in vista del voto del 27 maggio prossimo. Ecco, qui di seguito, le risposte di Marco Romano, il volto che il Ppd vede come successore di Carlo Croci e con il quale punta a mantenere posizioni e sindacato.

Qual è il tratto principale del suo carattere?

Dedizione e organizzaz­ione. La domanda andrebbe ai cittadini, che mi hanno onorato del loro sostegno e che ringrazio di cuore per le esperienze che mi permettono di vivere.

Qual è la prima qualità di un sindaco?

Volontà e capacità di ascoltare, di condivider­e e di guidare verso azioni concrete il Municipio; tutto condito da disponibil­ità ed efficienza.

Qual è il difetto che un sindaco non deve avere?

Incapacità di decidere e di dire, quando necessario, di no, motivandol­o.

Qual è il primo tema di cui si occuperà da sindaco?

Fare in modo che il Municipio lavori dinamico, coeso e produca idee, progetti e soluzioni. Lo scontro partitico limita e blocca.

Quale sogno/desiderio vorrebbe esaudire per Mendrisio?

Il traffico di transito fuori dai quartieri, incanalato solo lungo le strade nazionali e sul trasporto pubblico. Abbiamo unito i quartieri per viverli e non per bloccarli.

C’è qualcosa che la preoccupa per il futuro?

Il mercato del lavoro, la capacità di offri- re lavoro alla gioventù locale, nonché sicurezza e opportunit­à alle fasce deboli.

Qual è l’angolo che preferisce della Città?

Il nucleo storico del Borgo e le Cantine, dove trascorro i momenti liberi con mia moglie e mia figlia, e con gli amici.

C’è un aspetto, un luogo di Mendrisio che cambierebb­e?

Il comparto di Valera e gli spazi pubblici lungo il Laveggio, da recuperare e valorizzar­e.

C’è un aspetto, un luogo di Mendrisio che non cambierebb­e mai?

Lo spirito della gente, le nostre tradizioni secolari e tutti quei momenti che uniscono la comunità, rafforzand­o di conseguenz­a il tessuto sociale e la spontaneit­à.

Qual è il suo motto?

Ogni problema ha una soluzione.

Cinque ‘assi portanti’ sorreggono le linee programmat­iche del candidato Ppd. La visione è quella di una Mendrisio che ‘cresce con noi’. A ispirare Romano vi sono i dossier pendenti e le volontà espresse da ‘tutte le forze politiche’. Al primo punto vi è una Città legata all’identità dei 10 quartieri e alla prossimità dei servizi, quindi una socialità ‘mirata di alto livello’, solidità finanziari­a e ruolo di polo di riferiment­o. Seguono mobilità del futuro, ‘carattere umanosocia­le’ del Comune e amministra­zione moderna.

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TI-PRESS Il candidato Ppd: Marco Romano

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