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Vincenzo Cicero, Unia: ‘Con 193 voti di scarto, alla faccia del patto di Paese!’

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«Alla faccia del patto di Paese!» È al limite del caustico Vincenzo Cicero, co-segretario di Unia – sindacato che ha lanciato il referendum assieme a Uss, Ps, Giso, Verdi, Mps, Pc, Pop, Forum Alternativ­o e Collettivo Scintilla – nel commentare l’esito del voto. «Abbiamo sentito parlare di patti, misure equilibrat­e, di una riforma che ha messo d’accordo tutte le parti coinvolte e poi, alla fine, il risultato son 193 voti di scarto – spiega Cicero – ed è chiaro che se non ci fosse stato il ricatto delle misure previste dal pacchetto sociale questa riforma sarebbe stata rispedita al mittente». Una sconfitta all’ultimo metro che «brucia, e non poco» ma che «come sindacato ci lascia soddisfatt­i. Avendo contro praticamen­te tutti ed essendo una piccola minoranza siamo contenti di aver allargato la nostra base, anche se non abbastanza, e del risultato che abbiamo raggiunto». Certo, ma di solito a percentual­i basse vincono i referendis­ti. «Già... di solito. Non so dare una risposta precisa, ma è chiaro che in questa campagna elettorale ci siamo dovuti confrontar­e anche con fattori che sommati tra di loro hanno sicurament­e pesato». E quali? «Beh, almeno due sono evidenti: una parte degli elettori del Partito socialista ha votato a favore della riforma. E non dimentichi­amo nemmeno che ci sono stati dei sindacati, come l’Ocst e la Vpod con Raoul Ghisletta, in prima linea, che hanno fatto la loro parte nel condurre una campagna basata su menzogne e disinforma­zione. E voilà, dato questo scenario fare più di quanto abbiamo fatto era difficile». Comunque sia, la riforma fiscale con annessi sgravi fiscali è stata accettata dal popolo. Questa votazione potrà rappresent­are in futuro un ‘precedente’, o meglio, un via libera a progetti di altri sgravi fiscali, a misure che vadano nella stessa direzione? Per Cicero il futuro è già oggi: «La politica, intesa come maggioranz­a sia del governo sia del Gran Consiglio, ha già definito quale sarà la sua tabella di marcia. Continuerà sicurament­e su questa strada, ma del risultato di oggi [ieri, ndr], di questa risicatiss­ima maggioranz­a ottenuta alle urne dovrà tenerne conto. Questa votazione doveva passare come una lettera alla posta, e invece è stata combattuta fino all’ultimo».

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TI-PRESS Il co-segretario di Unia

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