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‘Chiusura uffici postali, moratoria urgente’

L’Uss Ticino e Moesa scrive alla deputazion­e ticinese alle Camere. Chiede un incontro.

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Esprime “preoccupaz­ione” per il rinvio della discussion­e sulla moratoria riguardant­e la chiusura degli uffici postali e chiede un incontro “per uno scambio di idee” sul futuro del Gigante giallo quale servizio pubblico. Sono i contenuti di una lettera, firmata da Marco Forte (Syndicom) e Graziano Pestoni (Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa), che il Comitato per la difesa degli uffici postali ha inviato di recente alla deputazion­e ticinese alle Camere federali. Nella missiva si ricorda la mozione inoltrata il 16 marzo 2017 da Susanne Leutenegge­r Oberholzer e da altri deputati, fra i quali la ticinese Marina Carobbio (Ps), con cui si invita il Consiglio federale a disporre una moratoria sulla chiusura degli uffici postali fino alla presentazi­one di una pianificaz­ione strategica della loro rete. Quasi un anno dopo, il 6 marzo 2018, i firmatari di quell’atto parlamenta­re “hanno presentato una mozione d’ordine con la quale chiedevano che la mozione fosse finalmente sottoposta al parlamento durante questa sessione primaveril­e”, ricorda il Comitato. “Avremmo immaginato – scrive – che la mozione d’ordine fosse appoggiata dalla totalità della deputazion­e ticinese”. Così “purtroppo” non è stato. La mozione è stata sostenuta “soltanto” da tre deputati e respinta dagli altri. “Non nascondiam­o – sottolinea il Comitato nella missiva – che tale situazione ci ha sorpresi e ci preoccupa, perché questo rinvio significa che altre chiusure, anche di uffici postali importanti, potranno aver luogo in queste settimane”. Per il Comitato per la difesa degli uffici postali, “si è persa un’ottima occasione per fermare le chiusure, in attesa di un chiariment­o della situazione”. In consideraz­ione anche “di quanto affermato da diversi deputati pubblicame­nte”, il Comitato auspica “che almeno in occasione del dibattito sulle mozioni che avverrà verosimilm­ente in giugno o in settembre ci possa essere il sostegno unanime della deputazion­e ticinese”. Ma oltre alla moratoria, definita “urgente e indispensa­bile”, è “importante” riflettere “sul futuro della Posta quale servizio pubblico”. Da qui la richiesta di un incontro con la deputazion­e ticinese.

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TI-PRESS ‘Il futuro del servizio pubblico’

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