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L’arte delle Favelas a Locarno

Le tele di 12 ragazzi brasiliani in Ticino. Il progetto artistico di due luganesi contro la povertà

- di Simonetta Caratti

Pennelli, colori ed estro contro la violenza. Dal Ticino al Brasile e ritorno, le tele degli ‘esclusi’ che sanno regalare forza e sorrisi.

Pittura e musica insegnate a bambini e adolescent­i emarginati delle favelas della Pedreira (distretto alla periferia sud della città di San Paolo del Brasile) diventano linguaggi di espression­e e strumenti concreti per imparare civica, concentraz­ione e disciplina, per l’alfabetizz­azione e anche una via verso una profession­e. È il grande lavoro di inclusione sociale fatto alla ‘Casa dos Curumins’, progetto fondato nel 2005 dai coniugi ticinesi Alberto e Adriana Eisenhardt, che dirigono i progetti sociali ed educativi dell’associazio­ne. Un’oasi di pace e civiltà, che oggi accoglie, nutre, educa e cura più di 450 giovani, feriti ed emarginati, restituend­o loro il diritto all’infanzia. La coppia vive tra Lugano e il Brasile. Da luglio ad ottobre 2017, un entusiasti­co gruppo di 12 ragazzi, diretti da Adriana Eisenhardt, si è riunito ogni fine settimana all’Atelier della ‘Casa dos Curumins’ (in lingua Tupi-guarani ‘casa dei ragazzi’) per esprimersi attraverso la pittura, ispirandos­i alle opere di Gerhard Richter, Mark Rothko e Tomie Ohtake. «La timida ispirazion­e iniziale si è trasformat­a in espression­e di sentimenti e percezioni profonde, colori vibranti ed esplosivi che hanno ricoperto le tele, rivelando talenti che sorprendon­o per la spontaneit­à e la gioia che trasmetton­o», spiega. Due i principali obiettivi: «Creare benessere nei giovani ma anche aprire la possibilit­à di trovare un lavoro», precisa. È già un miracolo vedere sorridere chi vive immerso in una quotidiana violenza in un Brasile dove l’esclusione sociale è in aumento. «Questi ragazzi hanno ancora una volta dimostrato che le opportunit­à loro offerte non vengono sprecate, e che un mondo migliore è possibile attraverso solidariet­à ed educazione», aggiunge il marito Alberto Eisenhardt. Il regista era in Brasile nel 2002 per un documentar­io quando si è imbattuto in questa drammatica povertà. Qualche anno dopo nasceva il progetto della coppia, che di anno in anno cresce.

Un padrino come il cantante Sebalter

Oltra alla ‘Casa’ che nutre e educa 150 giovani (5-15 anni), c’è l’asilo che accoglie 163 bambini, la banda e la scuola di musica (nata nel 2016), che si rivolge a giovani aspiranti musicisti (tra 8 e 20 anni). «Padrino d’eccezione del ‘Quarteirão da Musica’ è il cantante, musicista e compositor­e svizzero Sebalter che si è anche esibito sul palco della comunità. Scoviamo anche giovani talenti, per alcuni ragazzi la musica diventa una profession­e, la insegnano in altre Ong o nei culti religiosi o nei bar», spiega ancora Adriana Eisenhardt. Infine il progetto Margaridas (‘margherite’), nato nel 2004, che consiste nella distribuzi­one di ‘Ceste Basiche’ (con generi alimentari non deperibili) alle famiglie dei ragazzi particolar­mente disagiate. Se i ragazzi non devono cercare cibo, possono studiare.

Due esposizion­i a Locarno

L’esposizion­e dei quadri dei giovani brasiliani verrà inaugurata giovedì 3 maggio, alle 16, alla Residenza al Parco di Muralto; una seconda mostra è prevista a partire da sabato 5 maggio, alle 15, alla Residenza al lido di Locarno. Ci saranno tele ma anche lavori su carta.

Le opere dei ragazzi sono giunte in Ticino grazie alla partecipaz­ione di Panalpina-Brasile, che si è assunta la logistica internazio­nale ed il trasporto aereo, volendo contribuir­e a valorizzar­e l’impegno ed il talento dei ragazzi che sono costanteme­nte informati sulla sorte delle loro tele. L’obiettivo di questa iniziativa è raccoglier­e fondi per sostenere i progetti di Casa dos Curumins.

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A sinistra Adriana Eisenhardt con 12 ragazzi, la classe di pittura della ‘Casa dos Curumins’

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