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Il ruggito delle Tigri

Dopo la sofferta vittoria in gara 1 (all’overtime), nella seconda sfida dei quarti il Lugano asfalta il Boncourt

- Di Dario Mec Bernasconi

Un Lugano in grande spolvero asfalta il Boncourt in gara 2 dei quarti di finale dei playoff, non lasciando alcuna speranza ai suoi avversari, se non nei primi 7 minuti del match giocato all’Elvetico. Poi è stato un massacro, con i bianconeri a salire in cattedra senza lasciare più scampo ai giurassian­i.

Partita equilibrat­a per un quarto, poi i giurassian­i si perdono, i bianconeri tirano e difendono a meraviglia e prendono il largo

Un primo tempo ad alta intensità caratteriz­zato da un quarto iniziale a porte aperte, 34-26, con una precisione al tiro notevole, 63,6 per cento per il Lugano e 55,65 per i giurassian­i, con 8 triple equamente divise. Un Boncourt appoggiato a Brown (14 punti) ma con un Lugano decisament­e di squadra. Entra Stockalper sul 24-26 e, come per incanto, i Tigers piazzano un 15-0 a cavallo dei due quarti, per un 39-26 al 2’. Ma stavolta i padroni di casa non si fermano, continuano a pigiare sull’accelerato­re, la difesa diventa più ermetica e un altro parziale di 120 porta lo score sul 60-36 al 7’. In discesa anche il finale di quarto con un 8-2 che mette sul 68-38 la sfida: 21 su 26 da 2, 6/14 da 3 la dicono lunga sulla serata di grazia della squadra di Petit. Terzo quarto con la raccomanda­zione

dello stesso tecnico bianconero di «non fare le c…. di gara 1»: messaggio recepito, con i Tigers ad andare avanti senza remissione, raggiungen­do i 42 punti di margine (90-48) a 20” dalla fine del quarto. Come dire che i giochi erano ormai

chiusi e, infatti, nell’ultima frazione hanno trovato spazio un po’ tutti: Cavadini ha debuttato con una tripla, Lukic ha messo il 100-52, Patrick Kovac ha firmato il +52 sul 105-53. Insomma, anche i ragazzi solitament­e meno impiegati hanno

partecipat­o alla festa da protagonis­ti. Il Boncourt si è perso, dopo un buon inizio, ma quando il Lugano ha cominciato a difendere è scesa la notte più buia. «Il cambiament­o di attitudine in campo, sul piano difensivo a partire dall’8’, è stato fondamenta­le – ha commentato Petit –. Oggi tutti hanno difeso e hanno fatto la loro parte. Cinque giocatori in doppia cifra, due a 9, uno a 8: un esempio vero di gioco di squadra che ha saputo esprimere il meglio anche in difesa».

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TI-PRESS/CRINARI Sabato in trasferta Baldassarr­e e compagni avranno già la possibilit­à di chiudere la serie

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