Il ruggito delle Tigri
Dopo la sofferta vittoria in gara 1 (all’overtime), nella seconda sfida dei quarti il Lugano asfalta il Boncourt
Un Lugano in grande spolvero asfalta il Boncourt in gara 2 dei quarti di finale dei playoff, non lasciando alcuna speranza ai suoi avversari, se non nei primi 7 minuti del match giocato all’Elvetico. Poi è stato un massacro, con i bianconeri a salire in cattedra senza lasciare più scampo ai giurassiani.
Partita equilibrata per un quarto, poi i giurassiani si perdono, i bianconeri tirano e difendono a meraviglia e prendono il largo
Un primo tempo ad alta intensità caratterizzato da un quarto iniziale a porte aperte, 34-26, con una precisione al tiro notevole, 63,6 per cento per il Lugano e 55,65 per i giurassiani, con 8 triple equamente divise. Un Boncourt appoggiato a Brown (14 punti) ma con un Lugano decisamente di squadra. Entra Stockalper sul 24-26 e, come per incanto, i Tigers piazzano un 15-0 a cavallo dei due quarti, per un 39-26 al 2’. Ma stavolta i padroni di casa non si fermano, continuano a pigiare sull’acceleratore, la difesa diventa più ermetica e un altro parziale di 120 porta lo score sul 60-36 al 7’. In discesa anche il finale di quarto con un 8-2 che mette sul 68-38 la sfida: 21 su 26 da 2, 6/14 da 3 la dicono lunga sulla serata di grazia della squadra di Petit. Terzo quarto con la raccomandazione
dello stesso tecnico bianconero di «non fare le c…. di gara 1»: messaggio recepito, con i Tigers ad andare avanti senza remissione, raggiungendo i 42 punti di margine (90-48) a 20” dalla fine del quarto. Come dire che i giochi erano ormai
chiusi e, infatti, nell’ultima frazione hanno trovato spazio un po’ tutti: Cavadini ha debuttato con una tripla, Lukic ha messo il 100-52, Patrick Kovac ha firmato il +52 sul 105-53. Insomma, anche i ragazzi solitamente meno impiegati hanno
partecipato alla festa da protagonisti. Il Boncourt si è perso, dopo un buon inizio, ma quando il Lugano ha cominciato a difendere è scesa la notte più buia. «Il cambiamento di attitudine in campo, sul piano difensivo a partire dall’8’, è stato fondamentale – ha commentato Petit –. Oggi tutti hanno difeso e hanno fatto la loro parte. Cinque giocatori in doppia cifra, due a 9, uno a 8: un esempio vero di gioco di squadra che ha saputo esprimere il meglio anche in difesa».