Nonostante i cerotti la Sam ci prova
Stasera gara 2, in campo femminile il Bellinzona cerca riscatto a Friborgo
Si giocano stasera altre due gare con impegnate le ticinesi: per i quarti di finale maschili la Sam ospita il Neuchâtel, mentre in campo femminile il Juice Bellinzona si gioca la seconda partita delle semifinali a Friborgo (entrambe sono sotto 1-0 nella serie). Per Martino e compagni una partita assolutamente da vincere, malgrado i cerotti che accompagnano la squadra. «Dobbiamo fare tesoro della gara 1 per giocarci tutto in gara 2 – diceva il giocatore dopo il ko nella prima sfida –. Abbiamo visto che possiamo lottare contro chiunque, l’importante è avere il giusto atteggiamento mentale e non pensare agli assenti». Sacrosanto, ma gli assenti probabili (fino a ieri sera) si chiamano Roberson e Ongwae. C’è da credere che se ci sono possibilità anche solo decenti affinché scendano in campo, ci proveranno. È gara 2 e con una seconda sconfitta le possibilità di vincerne due fuori casa si ridurrebbero drasticamente. In gara 1 Aw è stato tenuto ai minimi storici da una difesa che, avendo meno preoccupazioni sul perimetro, ha potuto concentrarsi sull’uomo faro della Sam. Fortuna vuole che Frease si sia preso le sue responsabilità e abbia dato un ottimo contributo, anche di punti, che ha tenuto Massagno in gara fino alla fine. La qualità degli uomini di Bavcevic non si discute, il suo gioco di squadra ancora non convince, considerati i troppi alti e bassi sull’arco dei 40 minuti. Occorrerà una maggior pressione su Savoy e una difesa più dura su Ballard, l’uomo in più dei neocastellani. Chiaramente, dovessero giocare i due infortunati di domenica, la partita avrebbe ben altro spessore tecnico perché, dal punto di vista dell’agonismo, la Sam non si è fatta mancare nulla. Ma gara 2 bisogna vincerla, non ci sono altri risultati.
Che sia il campo a decidere
In campo femminile il Bellinzona torna a Friborgo con almeno due speranze: che ci siano due arbitri capaci di fischiare e che l’atteggiamento in campo sia di quelli da grandi agoniste. Domenica, in una partita dove le differenze di valori in campo sono emerse subito, è scandaloso che ci siano state tre espulsioni e altrettanti falli tecnici. Segno evidente di confusione e di incapacità. Anche perché, diciamolo a chiare lettere, l’Elfic non ha bisogno di aiuti arbitrali per vincere e vedere certe chiamate è stato un insulto al buon senso. Ma oramai siamo abituati anche a cose del genere sui nostri campi, dove la già non eccelsa qualità tecnica delle squadre è comunque meglio della scarsità tecnica di troppi arbitri, soprattutto nelle gare femminili. Speriamo, ma questo vale anche per il maschile, che siano sempre le squadre a decidere le partite e non le “fischiate”, subdole o meno, a farlo.