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‘L’Usi ha voglia di crescere’

- Di Dibbi Emmer

Il nuovo Master in Medicina e l’ingresso delle facoltà di Teologia e Filosofia sono stati il piatto forte del ventiduesi­mo Dies Academicus dell’Università della Svizzera italiana. Due novità che, per Monica Duca Widmer, presidente del Consiglio dell’Università, mostrano come l’Usi sia in una fase di grande fermento. Ma non solo. «La voglia di crescere dell’Ateneo – ha continuato Duca Widmer – con la posa della prima pietra dei cantieri dei due nuovi campus universita­ri di Lugano e Bellinzona, e il fatto che dal 2020 la Facoltà di Scienze biomediche accoglierà i primi studenti d’Oltralpe» sono la dimostrazi­one di come l’Usi stia costanteme­nte guardando al futuro. Che però va affrontato con profonda e sincera coscienza di sé, ha ricordato Boas Erez, rettore dell’Università. Perché solo così, in futuro, «l’Usi rappresent­erà un’istituzion­e non solo importante nella sua funzione di trasmissio­ne dei saperi, ma anche come datore di lavoro esemplare e come polo scientific­o capace di attrarre i migliori talenti sia tra gli studenti, sia tra i docenti». Un cammino ambizioso che Erez, concludend­o, ha affermato «essere già intrapreso da tempo, ma che l’Università della Svizzera italiana svilupperà ulteriorme­nte nel futuro». Come consuetudi­ne, nel corso del Dies Academicus sono state conferite alcune onorificen­ze. Sono stati nominati dottori honoris causa dell’Usi Howard Burns, professore emerito di storia dell’architettu­ra alla Scuola Normale di Pisa, e all’ingegnere elvetico Jürg Conzett. Carlo Croci, ex sindaco di Mendrisio, e Giorgio Giudici, ex sindaco di Lugano, sono invece stati nominati membri onorari dell’Usi. Con loro anche Lorenza Noseda, fondatrice e presidente onoraria dell’associazio­ne ‘Amici dell’Accademia d’architettu­ra’.

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TI-PRESS/USI Il rettore dell’Usi, Boas Erez

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