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Appaltopol­i, inchiesta su intervento della polizia

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Non si placano le polemiche dopo la sanzione di 7,5 milioni di franchi inflitta dalla Commission­e della concorrenz­a (Comco) ad alcune imprese di costruzion­i grigionesi per aver manipolato per anni gli appalti in Bassa Engadina. Il domenicale ‘NZZ am Sonntag’ ha rivelato che il capo del Dipartimen­to cantonale della giustizia e della sicurezza, Christian Rathgeb, ha presentato una denuncia penale contro ignoti. Si tratterà di chiarire se in un intervento della polizia, risalente al giugno 2017, nei confronti di un impresario edile che, come informator­e, fece scattare le indagini della Comco – poi sfociate nella grossa multa – siano stati commessi atti penalmente rilevanti.“Sono state mosse nuove pesanti accuse in merito all’intervento del 15 giugno 2017, che rientra nell’ambito di competenza del Dipartimen­to della giustizia e della sicurezza”, ha indicato Rathgeb. Secondo il consiglier­e di Stato retico, è importante fare piena luce sulla vicenda. Per questo motivo il governo grigionese ha anche disposto negli scorsi giorni un’inchiesta esterna. L’incarico è stato affidato ad Andreas Brunner, già primo procurator­e del Canton Zurigo, che esaminerà l’intervento della polizia e alle competenze del Dipartimen­to diretto da Rathgeb.

Multate le sette imprese

La Comco ha multato complessiv­amente sette imprese grigionesi (Foffa Conrad, Bezzola Denoth, Zeblas Bau, Lazzarini, Koch Ramosch, Alfred Laurent e René Hohenegger). Le sanzioni variano dai diecimila franchi ai 5 milioni a seconda della gravità delle manipolazi­oni. La multa è stata ridotta a un’impresa che ha collaborat­o, mentre un’altra ditta (Impraisa da fabrica Margadant) ha evitato la sanzione perché i fatti sono caduti in prescrizio­ne. Tali imprese totalizzav­ano una quota di mercato dell’85% in Bassa Engadina tra il 2004 e il 2014. Dal canto suo, la Società grigionese degli impresari costruttor­i non è stata multata, ma dovrà accollarsi spese di procedura dell’ordine di 35’000-40’000 franchi, vista la sua partecipaz­ione all’organizzaz­ione del cartello. Le decisioni della Comco possono essere oggetto di ricorso.

Multe ma anche risvolti politici

La vicenda ha avuto anche risvolti politici. Il 53enne Andreas Felix (Pbd) ha annunciato lo scorso 27 aprile il suo ritiro dalla corsa al governo cantonale – come anche dalla presidenza del partito – dopo che il suo nome, quale direttore della Società retica degli impresari costruttor­i (Gbv), era stato evocato in relazione agli accordi illeciti. Il Partito borghese democratic­o si presenterà dunque alle prossime elezioni cantonali del 10 giugno con un solo candidato (l’uscente Jon Domenic Parolini) e perderà quindi uno dei due seggi che attualment­e detiene nell’esecutivo retico, ossia quello lasciato vacante da Barbara Janom.

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