‘Il parto è urgenza e va pagato’
Tribunale delle assicurazioni dà ragione a una mamma ‘morosa’. La cassa non voleva rimborsare
Pazienti sulla lista nera: 50enne deceduto al quale la Ökk non rimborsa la terapia, alla partoriente la Assura non vuole coprire i costi. Una nuova sentenza fa chiarezza.
In nove cantoni (tra cui il Ticino) chi non paga i premi di cassa malattia finisce su una lista nera e ottiene cure mediche solo in casi d’emergenza. Il domenicale Sonntags-Zeitung critica tale prassi facendo riferimento a una sentenza del Tribunale delle assicurazioni del Canton San Gallo del 26 aprile scorso. Il caso riguarda una donna che ha dovuto recarsi in ospedale per un parto dove è rimasta per una notte. Perché non aveva pagato i premi ed era oggetto di una richiesta di procedimento esecutivo, l’assicuratore Assura si era rifiutato di assumersi i costi. L’Ospedale cantonale di San Gallo voleva a sua volta che la fattura (2’292 franchi e 50 centesimi) venisse saldata e ha fatto causa alla cassa malattia. Il Tribunale delle assicurazioni era chiamato a decidere se il parto rappresentasse un trattamento urgente o no. L’assicuratore sosteneva tra l’altro che la donna aveva avuto quattro mesi di tempo prima del parto per pagare i premi dovuti. In questa situazione – affermava la cassa malati– pare sbagliato attendere il termine e poi sostenere che si sia trattato di un’emergenza. Nella sentenza pubblicata sul suo sito internet la corte giunge alla conclusione che al momento del ricovero in ospedale il parto era necessario e non rinviabile: si è trattato di un trattamento urgente. Sulle liste nere, ha ricordato, non vengono elencate solo le persone che non vogliono, ma anche quelle che non riescono a pagare i premi per vari motivi economici. Infatti vengono inserite solo dopo un precetto esecutivo infruttuoso. In linea generale il Tribunale delle assicurazioni sangallese afferma che una definizione troppo restrittiva del termine di “emergenza” minerebbe l’obiettivo dell’assicurazione malattia obbligatoria e quindi la garanzia di un ampio spettro di cure di base per tutti. Nei casi “in cui personale medico sottostà a un obbligo di assistenza” bisogna ritenere che si tratti di un trattamento d’urgenza. La denuncia del nosocomio è stata accolta. La sentenza non è ancora passata in giudicato.
Dal 1996, premi su del 140% circa
Un altro caso ha fatto parecchio discutere, riguardava un cinquantenne, malato di Aids, un paziente moroso messo dal Cantone sulla ‘lista nera’, deceduto alla fine dello scorso anno all’ospedale di Coira. Per i ‘morosi’, gli assicuratori coprono solo le prestazioni mediche urgenti. La sua assicurazione, la Ökk, non rimborsava la terapia. Dopo questi tragici casi, alcuni Cantoni (Soletta, Sciaffusa, Grigioni) stanno pen-
sando di revocare le liste nere, visto che l’effetto dissuasivo nei confronti di chi non paga i premi non si è prodotto. Dal 1996 ad oggi i premi sono aumentati del 140% circa e incidono sempre più sul reddito disponibile di una famiglia, ha ribadito l’ex direttore dello Ias, Carlo Marazza alla ‘Regione’.
Sulla definizione di che cosa sia urgenza in Ticino si è data una risposta «pragmatica», ha spiegato Mattia Lepori alla ‘Regione’. «Già nel 2015 l’Eoc ha proposto una definizione di ‘urgenza’ – pericolo di vita o di un danno irreversibile a uno o più organi – condivisa con la stragrande maggioranza degli assicuratori ed estesa alla psichiatria». Anche grazie a questa, i casi di persone alle quali è stata rifiutata una prestazione in Pronto soccorso o un rimborso da parte della cassa malati sono «rarissimi», ha spiegato il presidente della Commissione di etica clinica dell’Eoc e collaboratore dell’Area medica presso la Direzione generale dell’Eoc.