laRegione

Londra violenta, 17enne freddato in strada

- Di Alessandro Logroscino, Ansa

Londra – Il numero dei morti continua a salire, l’età delle vittime a scendere. La violenza di Londra, o almeno di quei quartieri di Londra a mano armata, continua a imperversa­re: e se l’ultimo morto è un ragazzo di 17 anni, gli ultimi due feriti – in un episodio separato e in circostanz­e non ancora chiare – sono bambini o poco più, due scolari di 15 e 12 anni. Nella capitale britannica sono i coltelli a uccidere più dei fucili, aveva detto giusto un paio di giorni fa il presidente americano Donald Trump: impegnato a difendere le leggi Usa sulle ‘armi facili’ di fronte alla lobby dei produttori della Nra anche a costo d’irritare a suon di battute caustiche gli alleati britannici o francesi. Ma ecco che, quasi a volerlo smentire, arriva l’eco degli spari.

Da gennaio oltre 60 vittime

La notizia di un altro omicidio londinese, ultimo d’una serie nera segnata dall’inizio del 2018 dal sangue di oltre 60 vittime, consumato stavolta proprio a colpi di pistola. E poi quella del ferimento di due ragazzini centrati con armi da fuco a poca distanza fra loro in un caseggiato di High Street, Wealdstone, nel sobborgo nordoccide­ntale di Harrow a forte presenza di comunità indiane e dello Sri Lanka. Entrambi in ospedale, mentre a perdere la vita, poche ore prima, era stato un ragazzo appena più grande, il 17enne Rhyhiem Ainsworth Barton, freddato da un proiettile fatale in un’altra area della metropoli, quella di Southwark, a sud del Tamigi. La polizia l’ha trovato agonizzant­e per strada sabato pomeriggio. E, nonostante i soccorsi, per strada è morto nel giro di meno di un’ora, prima ancora di poter arrivare in ospedale. I fatti sono stati resi noti solo ieri da Scotland Yard, che al momento – come usa dire – ‘brancola nel buio’. Nessun arresto, nessuna pista certa. Solo un senso di deja vu: ancora un ‘caduto’ adolescent­e, ancora nella periferia, ancora fra le minoranze etniche. Il sindaco Sadiq Khan esprime il suo cordoglio via Twitter, tornando ad assicurare di voler affrontare la violenza giovanile come l’emergenza che è. Mentre riparte il rimpiattin­o delle responsabi­lità politiche fra amministra­zione municipale laburista e governo centrale Tory. Recriminaz­ioni reciproche a parte, il problema resta.

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KEYSTONE Quartieri a mano armata

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