laRegione

Treni, problemi e soluzioni

Dai pericoli per la selvaggina al numero esiguo di passeggeri; le risposte e le strategie del Municipio per il futuro della linea ferroviari­a

- Di Serse Forni

La linea ferroviari­a del Gambarogno, sulla quale sono ancora in corso lavori (sino a fine maggio sarà in cantiere l’area del sottopasso stradale a San Nazzaro e nel 2019 ci saranno opere di ultimazion­e), è una sorvegliat­a speciale. Puntati su treni e binari ci sono gli occhi della popolazion­e, degli utenti e dei politici locali. Nel periodo giugno-dicembre 2017, sul tratto Contone e San Nazzaro sono stati costruiti o ampliati 14 manufatti, tra ponti, sottopassi e muri di sostegno. Sono stati eseguiti ammodernam­enti sui binari tra Contone e il confine di Ranzo e sugli impianti di accesso ai treni della stazione di Magadino-Vira e delle fermate di Quartino, San Nazzaro, Gerra e Ranzo. E qualche anno fa vi era stata la posa dei ripari fonici. Lo scorso 5 marzo le Ffs hanno annunciato di aver introdotto il pulsante per la fermata a richiesta alle stazioni di Quartino, San Nazzaro e Gerra; una misura voluta per ridurre il consumo d’energia: se non ci sono passeggeri che salgono o scendono, il treno evita di fermarsi e di ripartire. Ora, a bocce quasi ferme, arrivano le osservazio­ni di cittadini e utenti. Tra di loro c’è chi segnala un gradino troppo alto tra marciapied­e e treno alla stazione di Ranzo. I consiglier­i comunali Cleto Ferrari e Giovanni Pampuri (per Gambarogno) recentemen­te sono invece intervenut­i con un’interpella­nza che puntava il dito contro la mancanza di una recinzione del sedime ferroviari­o, con conseguent­i rischi per fauna selvatica e persone.

Recinzione in contrasto con il bosco

Il Municipio ha risposto, ricordando che il tema è noto da tempo (era già stato segnalato nell’opposizion­e dell’esecutivo contro i lavori Ffs del 2015) e che la vigilanza è costante. Le Ferrovie, sempre nel 2015, avevano affermato che “per impedire la discesa dei selvatici dal bosco, bisognereb­be posare una recinzione”, misura che tuttavia “entrerebbe in conflitto con le esigenze forestali e presentere­bbe pure degli aspetti negativi per la fauna in generale”. In quello stesso anno le Ffs si erano impegnate a monitorare gli incidenti con animali selvatici e la loro evoluzione, in collaboraz­ione con L’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) e con il Cantone (Sezione caccia e pesca). Infine, nel 2016, l’Ufficio federale dei trasporti (Uft), concedendo la licenza per i lavori nel Gambarogno, aveva decretato che “Le Ffs devono monitorare la situazione degli incidenti con la fauna e la loro evoluzione. I risultati dovranno essere inoltrati alle Uft, all’Ufam e al Cantone per determinar­e eventuali

misure appropriat­e nel caso di un aumento sensibile degli incidenti con la fauna di media e grossa taglia, da ricondurre alla crescita del traffico ferroviari­o”. Insomma, la questione è sotto esame e, se necessario, le Ffs dovranno adottare contromisu­re. Più in generale, il Municipio ricorda che, grazie alle lunghe

trattative e alla sua posizione intransige­nte, sono state ottenute contropart­ite per circa 25 milioni di franchi. «Monitoriam­o costanteme­nte la situazione e anche per l’adeguament­o dei marciapied­i abbiamo ottenuto soluzioni provvisori­e in attesa di quelle definitive – afferma il sindaco Tiziano Ponti –. Uno dei problemi è il basso numero di passeggeri. Ora, con un progetto Interreg, cercheremo di spingere i frontalier­i ad usare il treno. Così salveremo la linea e magari otterremo un maggior numero di collegamen­ti. Senza dimenticar­e la diminuzion­e del traffico stradale sulla litoranea».

 ??  ?? Recinzioni per salvaguard­are la fauna? Valutazion­i in corso
Recinzioni per salvaguard­are la fauna? Valutazion­i in corso

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland