E la pressione se ne va
Dopo l’Austria, s’arrende anche la Slovacchia a una Svizzera solida e a tratti pure incantevole. In attesa dei test probanti.
Copenaghen – Non è solo questione di punti. È pure una questione di testa. Quella che, adesso, la squadra di Patrick Fischer ha sgombra da pensieri. Dopo essere riuscita a cominciare (quasi) nel migliore dei modi il primo Mondiale danese della storia, dopo un febbraio col groppo in gola per la magra figura in Estremo Oriente (dove, a dispetto della latitudine, la consistenza del ghiaccio era comunque senz’altro migliore rispetto a quella della pur scandinavissima Royal Arena di Copenaghen).
Tuttavia ci sono comunque ancora cose da migliorare, come il powerplay. E chissà mai che arrivino rinforzi.
I punti, si diceva. Quelli avrebbero potuto anche essere sei, dopo le primissime uscite contro Austria e Slovacchia. Invece alla fine sono solo cinque per colpa di quel punticino perso per strada sabato pomeriggio. Tuttavia, al di là della classifica – dove, per ora, davanti alla Svizzera ci sono soltanto Svezia e Russia –, almeno alla luce di quanto visto nel primo weekend ciò che conforta di più sono la sostanza e la qualità del gioco messo in pista da Niederreiter e compagni. A tratti persino incantevole. Naturalmente ci sono ancora cose da migliorare, e quella che salta maggiormente all’occhio è l’efficacia del powerplay – non soltanto pensando alla riuscita, ma pure alla rapidità d’esecuzione: problemi questi che la Nazionale di Fischer si trascina però da parecchio tempo –, tuttavia questa Svizzera oltre che bella dà l’impressione di essere solida. Naturalmente si tratta soltanto di un primissimo e quindi parziale giudizio, che andrà aggiornato nel corso dei prossimi giorni, aspettando avversari di maggior blasone rispetto a una Slovacchia in fase di ricostruzione (a cominciare dalla Repubblica Ceca che Fora e compagni incontreranno domani sera). Pur non dimenticando che, nonostante tutte le volte che slovacchi e rossocrociati si sono affrontati a un edizione di un Campionato del mondo, il 2-0 di ieri per la Svizzera è diventato il primo successo in assoluto.
Gli occhi al di là del mare
Mentre scruta l’oceano, aspettando di vedere se Meier (San José) o Josi, Fiala e Weber (Nashville) finiranno con l’unirsi al resto del gruppo, ieri il tecnico rossocrociato ha prudentemente promosso Genazzi all’ala – da bravo attaccante qual era –, per evitare di spendere una ‘licenza’. Pur per tener alto il ritmo a inizio terzo tempo, dopo aver già giocato la carta del timeout nel secondo, ‘Fischi’ è stato costretto a toglierlo, girando a tre linee. E una volta superato anche quel momento, il più era ormai fatto.