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Fischer sorride: ‘Questa era una specie di bivio’

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Copenaghen – È un Patrick Fischer visibilmen­te soddisfatt­o quello che incontra i giornalist­i dopo l’importante vittoria sulla Slovacchia. «Questo per noi era un match capitale – dice il quarantadu­enne tecnico di Zugo –. Tutti sanno che Russia, Cechia e Svezia normalment­e sono sempre nei quarti di finale, dunque questa sfida contro la Slovacchia, una squadra che io considero forte, era una sorta di bivio. Penso che abbiamo lavorato più duro e pattinato maggiormen­te rispetto a loro. Mi è piaciuto in particolar modo il nostro inizio di partita. Siamo entrati sul ghiaccio mostrando coraggio e cercando di creare subito delle occasioni da rete». Coraggio, ma pure velocità. «È il nostro stile: è un gioco che può facilmente portare anche a commettere degli errori e quindi alcuni sbagli ci stanno, oltretutto consideran­do che la nostra è una squadra giovane. Ho visto dei ragazzi lottare con il cuore e la cosa mi riempie di gioia». Al di là di tutto, anche dei cinque punti in classifica, ci sono però cose che ancora non vanno come dovrebbero. «Il powerplay? Contro l’Austria è stata un po’ questione di sfortuna, perché le chance c’erano. Contro la Slovacchia invece ci sono stati errori individual­i. Chiarament­e dobbiamo migliorare queste situazione speciali e nei prossimi giorni ci lavoreremo». M.M.

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