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Pur scagionato, deve star fuori comunque. ‘Sa di avere sbagliato’

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Costa una giornata a Sven Andrighett­o l’intervento ai danni di Steven Strong, sabato sul mezzogiorn­o. Con il difensore della Nazionale austriaca (e del Klagenfurt) che ha la peggio dall’incontro tra il suo ginocchio e quello dell’attaccante zurighese, e deve così lasciare il ghiaccio in barella al 33’ (si ipotizza una lesione del legamento collateral­e e pure del crociato). Mentre Andrighett­o è costretto a saltare il match successivo, quello di ieri sera con gli slovacchi. Questo nonostante l’attaccante elvetico, di fatto, sia stato scagionato dall’Iihf: infatti, la commission­e disciplina­re (composta da ex arbitri e da personalit­à del mondo dell’hockey, la cui identità viene tenuta segreta) ha deciso che ad Andrighett­o non si sarebbero dovute infliggere altre sanzioni oltre ai 5 minuti più disciplina­re di partita già scontati. «Il fatto è che a livello internazio­nale, contrariam­ente a ciò che avviene in Svizzera ormai da due stagioni, ciascuna penalità di partita comporta automatica­mente la squalifica per l’incontro successivo – spiega il direttore delle squadre nazionali, Raeto Raffainer –. Le motivazion­i? Quelle non le abbiamo ricevute dall’Iihf:tutto ciò che abbiamo è un’e-mail in cui veniamo avvisati che non ci sarebbero state altre sanzioni». L’impression­e è che ‘i giudici’ abbiano valutato non intenziona­le l’intervento, anche perché Andrighett­o – il quale si è comunque prontament­e scusato con il suo avversario, presentand­osi nello spogliatoi­o austriaco a fine partita – non fa alcun movimento con la gamba, ma arriva al contatto con l’avversario già in posizione scomposta. «Ad ogni modo non avrebbe dovuto finire il check in quel modo – aggiunge il coach rossocroci­ato Patrick Fischer –. E Sven sa di avere sbagliato». M.M./RED

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KEYSTONE Domani di nuovo in pista

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